Artrite reumatoide: autoanticorpi indicano esiti
Il profilo autoanticorpale, ed in particolare gli autoanticorpi anti-CCP ed il fattore reumatoide, pu? aiutare ad identificare i pazienti con artrite reumatoide ad alto rischio di esiti infausti. Questi dati confermano l’elevata specificit? degli anti-CCP per l’artrite reumatoide e dimostrano chiaramente che il fattore reumatoide al di sopra di una certa soglia ? parimenti valido per la previsione di un’artrite reumatoide con esiti meno favorevoli. Bench? il trattamento precoce di questa malattia prevenga la progressione del danno articolare, una diagnosi differenziale affidabile potrebbe risultare difficile negli stadi iniziali dei disordini infiammatori articolari. Gli autori dello studio suggeriscono una valutazione della malattia in fase iniziale mediante il test del fattore reumatoide; in caso di risultato al di sopra delle 50 U/ml, ? opportuno valutare gli anticorpi anti-CCP, ed infine gli anticorpi anti-RA33.
(Ann Rheum Dis 2005; 64: 1731-6)
(Ann Rheum Dis 2005; 64: 1731-6)
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