Sperimentati in Italia gli interventi di perfusione ipertermia-antiblastica, una

30 Apr 2006 Oncologia
Molto promettenti sono risultati i primi interventi italiani di perfusione ipertermica-antiblastica per curare situazioni inoperabili di tumore al fegato. L?Ospedale di Padova ha, a partire dal 2003, sperimentato infatti questa innovativa tecnica, ampiamente praticata dallo statunitense National Cancer Institute di Bethesda. Sinora tre pazienti donne con metastasi al fegato si sono sottoposte ad intervento di perfusione isolata dell?organo epatico, condotto dall?equipe di Mario Lise dell?ospedale padovano: in un primo caso si ? registrata una regressione del tumore fino al 75%, mentre negli altri due casi si ? riscontrata una necrosi tumorale pressoch? completa. In tutti e tre i casi si trattava di donne le cui aspettative non avrebbero, in fase pre-intervento, superato i 6-9 mesi di vita: ?alla luce dei risultati ottenuti su questi pazienti – ha spiegato Lise – possiamo affermare che ci sono delle nuove prospettive nella cura di questo tipo di tumori, nonostante il fatto che la tecnica sia ancora da ritenere sperimentale. Chi ? colpito da tumori al fegato in stadio di metastasi o in situazione di incurabilit? trova certamente un punto di riferimento a cui rivolgersi, anche nel nostro Paese?. Questo tipo di operazione viene condotta su pazienti con tumori in fase metastatica che non reagiscono n? a chemioterapie n? a farmaci, e che non risultano operabili con normali tecniche d?intervento. Attraverso l?isolamento dei vasi sanguigni che irrorano il fegato ? che viene poi riscaldato fino a raggiungere i 42 gradi ? si consente una completa separazione del circolo epatico dal resto dell?organismo; in tal modo ? possibile attuare una perfusione mediante altissime concentrazioni di farmaci senza intossicare l’organismo.

MFL Comunicazione – 16/01/2006

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