Con l’artrite ma senza farmaci

Sono 300mila gli italiani che soffrono di artrite reumatoide ma solo 7.500 pazienti sono curati con farmaci biologici, poich? l’accesso a queste terapie ? ancora molto diverso da regione a regione. Solo dieci regioni italiane, infatti, hanno adottato una regolamentazione che consente al malato di ricevere i farmaci biologici presso le Asl.

I dati provengono da un’indagine condotta dall’Anmar (Associazione nazionale dei malati reumatici) tra i malati con diagnosi di intervistati attraverso un questionario di 20 domande. Nonostante la ricerca scientifica abbia messo a punto nuove strategie efficaci per arrestare la progressione della malattia, non tutti i pazienti hanno la possibilit? di accedere alle terapie di cui hanno bisogno. Oltre a cambiare modalit? da regione a regione, in alcuni casi l’accesso alla cura ? molto difficile a causa della distanza dai Centri di riferimento, da casa o dal lavoro. Inoltre, per motivi economici, le autorit? sanitarie tendono a non allargare a nuovi pazienti l’accesso ai farmaci biologici Eppure sono gli stessi pazienti confermano l’importanza di questi farmaci: il 14% infatti riesce a svolgere attivit? quotidiane dopo una terapia con farmaci biologici, mentre con altri farmaci solo l’1% riesce a fare normalmente la propria vita.

“I trattamenti con farmaci biologici – aggiunge Stefano Bombardieri, presidente del Sir (Societ? italiana di reumatologia) – devono essere utilizzati in quei pazienti che mostrano una scarsa risposta alla terapia tradizionale dell’artrite reumatoide”. Altri dati dell’indagine indicano come l’artrite reumatoide venga ritenuta una malattia molto invalidante per il 48% degli intervistati, abbastanza trascurata (44%) e poco diagnosticata dai medici di famiglia. Il 74% dei pazienti, infine, afferma di aver ricevuto la prima diagnosi dal reumatologo e non dal medico di medicina generale

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