Coinfezione Hiv-Hcv e steatosi

Nei pazienti con coinfezione Hiv-Hcv, la steatosi epatica ? prevalente ed ? associata all’uso di analoghi nucleosidici, infezione con Hcv di genotipo 3 e fibrosi. L’associazione con i farmaci indicati ? biologicamente sensata, in quanto ? noto che questi agenti abbiano una grande affinit? per la DNA-polimerasi gamma mitocondriale, ed attraverso questa via possano indurre tossicit? mitocondrale, che pu? manifestarsi in forma di steatosi microvescicolare. I dati del presente studio implicano che i pazienti con coinfezione Hiv-Hcv debbano essere presi in considerazione per la terapia dell’epatite C, in particolare se sono portatori di virus con genotipo 3, in quanto questo agente risponde bene al trattamento. Il sospetto di steatosi epatica dovrebbe essere un’ulteriore indicazione per l’ottenimento di un campione bioptico del fegato nei pazienti che iniziano regimi antiretrovirali contenenti NRTI. Il presente studio ha rafforzato la connessione fra uso di NRTI e steatosi. Nel trattamento clinico della coinfezione Hiv-Hcv, soprattutto in presenza di steatosi, le cosiddette -D-drugs- dovrebbero essere usate con cautela.

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