Una chance in pi? nel carcinoma mammario avanzato

16 Ago 2006 Oncologia
La notizia. Si ? tenuta recentemente a Milano l?ottava edizione della ?Milan Breast Cancer Conference?, congresso internazionale sulle terapie del tumore della mammella. Tra i vari temi discussi, l?ormonoterapia ha senz?altro avuto un posto rilevante. Negli ultimi tempi, infatti, questo tipo di terapia ha subito profondi cambiamenti: l?uso sempre pi? frequente e affermato in terapia adiuvante (nella fase precoce del carcinoma della mammella) degli inibitori dell?aromatasi in postmenopausa ha creato la necessit? di avere nuove opzioni da poter utilizzare nella fase avanzata del tumore, quando si evidenzia un numero sempre pi? grande di fenomeni di resistenza sia a tamoxifene, l?antiestrogeno per eccellenza, che agli inibitori stessi.

Approfondimento. In quest’ambito Angelo Di Leo, responsabile dell’Unit? di Oncologia medica dell’Ospedale di Prato, ha presentato fulvestrant, il capostipite di una nuova classe di antiestrogeni con un diverso meccanismo d?azione rispetto al tamoxifene, in grado di determinare un blocco recettoriale completo con conseguente eliminazione di qualsiasi attivit? agonista, presente invece con tamoxifene. Questa nuova molecola ? in grado, legandosi ai recettori per gli estrogeni, di provocarne una modificazione e successivamente la distruzione riducendone cos? i livelli presenti nella cellula in modo persistente. L?effetto di fulvestrant ? triplice:

? si lega in modo selettivo al recettore per gli estrogeni (maggiore rispetto al tamoxifene),

? inibisce le funzioni AF1 e AF2 coinvolte nel processo di trascrizione,

? accelera la distruzione del recettore (fenomeno di downregulation),

portando in questo modo al blocco della trascrizione.

Di Leo ha inoltre presentato i risultati degli studi clinici di fase III di confronto tra fulvestrant e anastrozolo, inibitore dell?aromatasi non steroideo, in donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase avanzata gi? trattati con ormonoterapia. Fulvestrant si ? dimostrato efficace almeno tanto quanto anastrozolo sia in termini di beneficio clinico che in tempo alla progressione, la cui mediana ? risultata di 5,5 mesi con fulvestrant e 4,1 con anastrozolo ad un follow-up mediano di 15 mesi (p=0,45). Ha inoltre presentato i nuovi studi in corso con questo farmaco disegnati anche in base alle nuove acquisizioni sui fenomeni di resistenza a tamoxifene e agli inibitori dell?aromatasi che comprendono:

? studi di confronto e di associazione con un inibitore dell?aromatasi,

? studi con dosi maggiori di fulvestrant,

? studi di associazione con ?targeted therapies?,

? studi in adiuvante.

Con fulvestrant viene data un?ulteriore possibilit? di posticipare l?uso della chemioterapia, migliorando cos? la qualit? di vita delle pazienti ormonoresponsive con carcinoma della mammella in fase avanzata.

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