Reflusso gastro-esofageo: una definizione universalmente accettata semplifica la
Non sempre ? facile per il medico diagnosticare con certezza la presenza di reflusso gastro-esofageo a causa delle diverse angolature che questa malattia pu? presentare per cui da tempo si era sentita la necessit? di una definizione e classificazione universalmente riconosciute, sia per la ricerca che per la pratica clinica, utile sia a pazienti, medici ed Autorit? Regolatorie.
E’ stato un gruppo di 5 esperti a sviluppare, modificare ed approvare, nel giro di due anni, attraverso quattro tornate di voto, una serie di affermazioni a seguito di una revisione sistematica della letteratura contenuta in tre database (EMBASE, Cochrane trias register, Meline). Il gruppo dei votanti era costituito da 44 esperti provenienti da 18 paesi. Il voto finale si basava su una scala a 6 punti ed il raggiungimento del consenso ? stato definito a priori come approvazione da parte dei 2/3 dei partecipanti. All’ultima votazione il 94% delle 51 affermazioni finali ? stato approvato dal 90% del gruppo di consenso ed il 90% ? stato approvato con un accordo completo o riserve minori.
“Alcuni aspetti della definizione di Montreal sono di particolare importanza per la medicina di base – ha affermato il prof. Nimish Vakil, Wisconsun School of Medicine and Pubblic Health, Madison & Marquette University College of HealthSciences, Milwaukee (USA) nel corso di un incontro svoltosi a Roma promosso da Astra Zeneca – il reflusso gastro-esofageo (MRGE) presenta una complessit? di sintomi per cui la diagnosi richiede la valutazione delle problematiche che tali sintomi creano ai pazienti in relazione al loro impatto sulla qualit? della vita. Per cui:
La diagnosi di MRGE pu? dunque essere fatta quasi sempre quasi sempre sulla base dei soli sintomi; per contro deve essere ben compreso il concetto della malattia da reflusso non erosiva NERD (non-erosive reflux disease)
Dolore toracico, molto somigliante al dolore dell’ischemia cardiaca, e significativi disturbi del sonno sono manifestazioni frequenti della MRGE.
Lo spettro clinico della malattia da reflusso di estende dalla MRG sintomatica alle complicanze di emorragia e stenosi fino all’esofago di barrett wed, infine, all’adenocarcinoma.
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La disfagia ? una caratteristica comune della MRG ma ? preoccupante (cio? progressiva) unicamente in una minoranza di pazienti.
Tosse, laringite ed asma possono essere aggravate dalla MRGE.
Non ci sono prove di qualit? a supporto della relazione fra sinusite, faringite, otite media e MRGE.”
Negli ultimi anni l’attenzione dei ricercatori si ? rivolta anche alla ricerca di nuove soluzioni terapeutiche nell’ambito dei disordini funzionali dell’intestino quali la dispepsia funzionale e la sindrome dell’intestino variabile. L’omeoprazolo, da pi? di 10 anni in commercio in Italia, ? il capostipite della classe farmacologia degli Inibitori della Pompa Protonica (IPP) ed ? a tutt’oggi il farmaco di confronto nella terapia delle patologie acido-correlate. L’avvento di questo farmaco, prodotto da Astra Zeneca, ha profondamente rivoluzionato l’approcci9 alle malattie acido-correlate rendendo, per esempio possibile la cura dell’ulcera senza pi? intervenire chirurgicamente.
A partire dagli anni ’70 l’Azienda ha iniziato un percorso di ricerca volto allo sviluppo di una nuova entit? farmacologia in grado di superare l’efficacia di omeprazolo e rispondere a quei bisogni non ancora soddisfatti dei pazienti in trattamento per patologie acido-correlate. Nasce, cos?, lo sviluppo di esomeprazolo, la seconda generazione degli IPP: tutti gli IPP di prima generazione sono, infatti, composti racemici formati, cio?, da miscele al 50% di isomeri destro e levo giri. Lo sviluppo do esomeprazolo nasce dalla consapevolezza che i singoli isomeri ottici di un composto racemico possono presentare importanti differenze nel profilo farmacologico e di efficacia clinica. Esomeprazolo ? il primo IPP sviluppato come isomero puro e, precisamente, l’isomero levogiro di omeprazolo.
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