Elevati livelli acido urico connessi a lieve danno cognitivo negli anziani
I soggetti anziani con livelli di acido urico ai confini superiori della norma hanno maggiori probabilit? di andare incontro a lievi danni cognitivi rispetto agli altri. Fra i possibili marcatori di declino cognitivo da invecchiamento, l’acido urico ? oggetto di controversie in quanto ha propriet? antiossidanti ma risulta aumentato in malattie che di solito portano a declino cognitivo. In base al presente studio, per?, anche a seguito di approssimazione per et?, sesso, razza, anni di educazione, ipertensione, diabete, fumo ed abuso o dipendenza da alcool, elevati livelli di acido urico nel siero rimangono associati ad un aumento del rischio di memoria operativa ed apprendimento e memoria verbali al di sotto della media. Ci? potrebbe giustificare uno studio sulla capacit? degli inibitori della xantina-ossidasi di migliorare la performance cognitiva negli anziani con elevati livelli di acido urico. (Neuropsychology 2007; 21: 136-40)
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