Sinusite in chiaro
Se nella forma acuta spesso si risolve senza trattamento, la rinosinusite ha comunque una sintomatologia molto fastidiosa che si protrae, arriva a essere causa di assenteismo scolastico o lavorativo; inoltre pu? evolvere verso la cronicizzazione, e ci sono anche possibili complicanze. Perci? ? importante inquadrarla e affrontarla correttamente: ne riassume i criteri di gestione una review pubblicata sul Bmj.
Rapporti con rinite allergica e asma
Poich? l?infiammazione della mucosa a livello dei seni paranasali ? praticamente sempre accompagnata da quella della mucosa nasale adiacente, si parla pi? correttamente di rinosinusite. La sua incidenza ? pi? elevata tra chi soffre di allergie, soprattutto riniti allergiche, molti asmatici presentano rinosinusite (e rinite allergica) cos? come molte rinosinusiti croniche riguardano malati di asma: infatti ci sono evidenze che l?infiammazione allergica coinvolge l?intero tratto respiratorio come un continuum. La forma acuta ? definita dalla presenza per 3-4 settimane (da 4 a 12 ? subacuta) di almeno due sintomi tra ostruzione/congestione, gocciolamento nasale o retronasale, dolore facciale o alta pressione, ridotta capacit? olfattiva, con possibile aggiunta di mal di denti, febbre, malessere, nel bambino anche gonfiore palpebrale, vomito, tosse, irritabilit?. Un peggioramento dopo 5 giorni o la persistenza oltre i 10 (ma entro le 12 settimane) sarebbe indicativo di un?origine non virale; sotto i 10 giorni invece di una virale. Nella forma cronica congestione od ostruzione nasale durano pi? di 12 settimane con almeno un sintomo di accompagnamento. Molto spesso la diagnosi viene posta solo in base ai sintomi, che possono per? portare a errata classificazione tra il coinvolgimento virale e quello batterico, essendo simili nei due casi; si ricorre anche all?esame della transilluminazione dei seni (diafanoscopia), all?indagine endoscopica nasale e paranasale, alla Tac, all?ecografia, alla coltura dell?aspirato, all?esame batteriologico delle secrezioni.
Terapia medica e chirurgica
La rinosinusite pu? andare incontro a complicanze: la maggioranza delle infezioni orbitarie si legherebbe a patologia naso-sinusale, sono possibili poi celluliti orbitarie e ascessi intraorbitari; la sinusite frontale pu? sfociare in osteomielite dell?osso frontale e a deterioramento del seno; si pu? arrivare a meningiti e ascessi intracranici.
Venendo al trattamento, spesso come detto la condizione si risolve senza ricorrere agli antibiotici, che negli USA, per esempio, verrebbero prescritti nel 90% dei casi. Comunque nella forma acuta, specie se i sintomi sono piuttosto pesanti e persistono oltre i 5 giorni, sono efficaci antibatterici come amoxicillina con o senza acido clavulanico, cefalosporine, macrolidi; utili anche cortisonici spray. Nella forma cronica si dovrebbe iniziare con i cortisonici topici nasali e proseguire trattando le cause sottostanti, specie le allergie; si possono prevedere gli antibiotici in casi non responder o con sintomi marcati e persistenti, e cortisonici per os in alcuni casi. Risolti i sintomi, ? importante poi il mantenimento con cortisonici inalatori.
Possono essere utili in fase acuta anche gli spray nasali decongestionanti (per pochi giorni), oltre a mucolitici, Fans, antistaminici se c?? sintomatologia allergica, lavaggi nasali con soluzioni saline, nelle forme croniche trattamenti termali. Un ruolo importante nelle forme croniche l?ha infine la chirurgia per correggere le cause anatomiche o in casi complicati; oggi sono frequenti gli interventi dei seni paranasali per via endoscopica.
Elettra Vecchia
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