Risonanza magnetica e dispositivi cardiovascolari
L?American Heart Association (AHA) ha pubblicato un documento scientifico sulla sicurezza della risonanza magnetica (MRI) nei pazienti con dispositivi cardiovascolari: secondo l?AHA, se c?? una forte indicazione per la MRI, i benefici probabilmente superano i rischi.
Sull?argomento la confusione ? notevole: per esempio nei pazienti con stent metallici impiantati in alcuni casi si attendono almeno sei settimane per effettuare una MRI, oppure si evita del tutto di effettuarla, il che secondo gli esperti AHA ? assurdo. ?Riguardo a pacemaker e defibrillatori impiantabili?, spiega Glenn N. Levine del Baylor College of Medicine di Houston, tra gli autori del documento, ?la MRI dovrebbe essere effettuata solo in centri attrezzati e da operatori esperti, e solo e soltanto se esiste una forte indicazione per la MRI, questo perch? esiste la preoccupazione che la MRI possa causare danni a questi dispositivi, riprogrammarli o influenzare la loro funzionalit? in qualche altro modo. Non vogliamo mettere al bando la MRI in presenza di pacemaker o ICD, ma nemmeno vogliamo che succeda che un medico legga il nostro documento e pensi: OK, vai con la MRI senza problemi!, perch? questo sarebbe disastroso?.
Bibliografia. New statement on safety of MRI with CV devices. American Heart Association news release 2007.
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