Vescica iperattiva: farmaci a confronto
Nel trattamento della vescica iperattiva non neurogenica ? comune il ricorso ai farmaci anticolinergici. Attualmente esistono diversi composti, disponibili in varie formulazioni, dosaggi e vie di somministrazione, ma mancano linee guida che orientino il medico nella scelta dell?opzione pi? efficace e sicura. Per migliorare l?approccio al problema i ricercatori dell?Istituto oncologico veneto e dell?Universit? di Padova hanno condotto una revisione e metanalisi della letteratura disponibile sull?argomento, giungendo a selezionare cinquanta trial controllati randomizzati e tre analisi combinate.
? risultato che in generale andrebbero preferiti gli antagonisti dei recettori muscarinici a rilascio prolungato, perch? hanno un miglior profilo di sicurezza e di efficacia (valutata in base a minzioni in 24 ore, volume di svuotamento, ed episodi di urgenza e di incontinenza). Nel caso si impieghino composti a rilascio immediato, invece, l?aumento progressivo della dose migliora l?efficacia, ma a costo di un significativo aumento degli eventi avversi. In particolare, nei pazienti naive si dovrebbero usare oxibutinina, tolterodina 4 mg oppure solifenacina 5 o 10 mg, favorendo la somministrazione per via orale. Pi? difficile la scelta in caso di fallimento terapeutico della prima opzione. ?La mancanza di trial controllati per i farmaci di seconda linea rende impossibile fare una scelta basata sulle evidenze? scrivono su European urology (2008; 54:740-764) gli autori della metanalisi. ?Dai dati disponibili si pu? solo suggerire il ricorso a fesoterodina 8 mg o solifenacina 10 mg in caso di fallimento con tolteridina. Sono quindi indispensabili nuovi studi che definiscano quali farmaci usare in prima, seconda e terza linea?.
Fonte: European urology
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