Insonnia, quando l?orologio biologico va in tilt

Esiste un legame fra notti in bianco e sistema nervoso parasimpatico.
La notte ? un momento difficile per molti malati di tumore, che faticano ad addormentarsi, si svegliano di frequente e poi non riescono a riprendere sonno, almeno due o tre volte pi? di quanto accade in media nella popolazione generale. E? facile intuire quanto possano pesare l?ansia, il dolore, le preoccupazioni legate alla malattia, per non parlare degli effetti delle terapie. Della relazione tra insonnia e tumori, per?, si sa ancora poco. Un ruolo importante lo giocherebbe il sistema nervoso parasimpatico, che regola le attivit? non volontarie dell?organismo. A sostenerlo uno studio della University of Rochester (Stati Uniti), apparso sul Journal of Clinical Sleep Medicine.

RESPIRARE MEGLIO PER DORMIRE MEGLIO – Secondo gli esperti americani, il sistema nervoso parasimpatico, che fra le altre cose regola il battito cardiaco, la respirazione e la risposta allo stress, pu? contribuire a minare la qualit? del sonno. Dunque, anche interventi non farmacologici, come esercizi respiratori, yoga, meditazione e altre tecniche ?dolci? per regolare la respirazione diaframmatica, quella profonda, potrebbero aiutare pi? del previsto i pazienti insonni.

LA RICERCA ? Per appurarlo, sono state coinvolte un centinaio di donne con un carcinoma della mammella metastatico o in ricaduta, rilevando le difficolt? a dormire, il livello di stress, la frequenza cardiaca e respiratoria durante il sonno. Nell?arco di otto ore trascorse nel letto, le pazienti si svegliavano in media 15 volte per almeno cinque minuti, per un totale di 70 minuti di veglia notturna. Infine, per due giorni sono stati misurati in diversi orari i livelli di cortisolo, spesso indicato come ?l?ormone dello stress?. Tutti questi fattori sono risultati strettamente connessi. In particolare, anomalie nella risposta allo stress e nelle fluttuazioni del battito cardiaco legate alla respirazione (il ritmo del cuore cambia quando si inspira e quando si espira) sono apparse associate ad un sonno pi? disturbato. Inoltre, la concentrazione di cortisolo, che normalmente cala la sera per risalire nelle prime ore del mattino, ? apparsa alterata nelle donne ammalate, con multipli picchi dell?ormone alla fine della giornata.

UN PROBLEMA CRONICO E DIFFUSO – ?Quello dell?insonnia ? un problema ampiamente sottovalutato in oncologia? spiega Vincenza Castronovo, psicologa presso il Centro di medicina del sonno dell?Ospedale San Raffaele di Milano. Difficile stimarne l?entit?, i dati sono pochi, ma se in generale riguarda il 10-15 per cento delle persone, ? ragionevole pensare che fra i malati di tumore superi il 50 per cento. ?Non ? chiaro neppure se si tratta di una condizione causata dalla malattia o se ? preesistente? prosegue la psicologa. Ci? che appare evidente, invece, ? che non basta pensare all?insonnia come a una reazione momentanea alla diagnosi. ?Uno studio canadese di alcuni anni fa su donne colpite da un tumore al seno ha mostrato che molte di loro (tra il 23 e il 44 per cento) ne soffrivano anche molti anni dopo la scoperta del tumore. Sembra dunque che l?insonnia diventi spesso un problema cronico? precisa Castronovo.

EFFETTI ANCHE SUL TUMORE – Se l’orologio biologico va in tilt, i danni possono andare al di l? di un disagio quotidiano. Varie ricerche hanno messo in luce un nesso tra l?alterazione dei ritmi sonno-veglia e il buon funzionamento del sistema immunitario, anche nel contrastare il tumore e rispondere alle terapie. ?I disturbi del ritmo circadiano influenzano l?evoluzione del tumore, i trattamenti chemioterapici, i tempi di somministrazione dei farmaci e la qualit? della vita dei pazienti? aggiunge l?esperta.

ANCHE ?EDUCARE? AL SONNO AIUTA ? Fra i possibili interventi non farmacologici, validi risultati sono stati raggiunti con le tecniche cognitivo-comportamentali, che puntano a correggere i fattori che compromettono il riposo. Vincenza Castronovo, che da tempo applica questo metodo, spiega in che modo: ?Il trattamento cognitivo-comportamentale consiste nell?insegnare ai pazienti tecniche specifiche come il controllo dello stimolo, la restrizione del sonno, il rilassamento, l?igiene del sonno e la ristrutturazione cognitiva, e ad attivare le proprie risorse per far fronte in modo attivo alle difficolt?. L?obiettivo ? aumentare l?efficienza, la continuit? e la durata del riposo notturno, ridurre il disagio emotivo, cognitivo e sociale, ripristinare il senso di controllabilit? del proprio sonno, eliminare abuso e dipendenza dagli ipnotici?. In una persona malata di tumore pu? voler dire recuperare una fetta importante del proprio benessere, tanto di notte quanto di giorno.

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