Tumori: studio italiano, in buccia d’arance olio nemico di cancro prostata

5 Mar 2009 Oncologia

Roma, 9 ott. (Adnkronos Salute) – Arance, frutto anticancro per eccellenza. A confermare le virt? salutari di questo frutto ? un nuovo studio italiano, pubblicato su ‘Cancer Research’ e condotto dall’?quipe guidata da Adriana Albini dell’Irccs MultiMedica di Milano e Francesca Tosetti dell’Ist di Genova. “Una categoria di nuovi farmaci antinfiammatori e antitumorali derivati dai triterpenoidi naturali, molecole simili agli oli essenziali delle bucce d’arancia – annunciano i ricercatori italiani – potrebbe costituire una risorsa terapeutica o preventiva per la popolazione maschile a rischio di sviluppare il tumore prostatico, soprattutto quando esista una storia familiare di malattia”.

I dati sono stati presentati durante il Congresso nazionale della Societ? italiana di cancerologia, che si conclude oggi a Napoli, dai tre giovani ricercatori di MultiMedica Ilaria Sogno, Rosaria Cammarota e Luca Generoso, in collaborazione con Roberta Ven? di Genova. “Abbiamo scoperto – spiega Albini, responsabile della Ricerca oncologica dell’Irccs MultiMedica – che i triterpenoidi sintetici uccidono preferenzialmente le cellule di tumore alla prostata insensibili alla terapia ablativa ormonale, riattivando alcune vie di morte cellulare programmata potenzialmente molto efficaci, ma ‘sopite’ nelle cellule tumorali”. Una batteria di enzimi sentinella, le caspasi, sono infatti normalmente deputati all’eliminazione delle cellule irrimediabilmente danneggiate, prodotte continuamente in un organismo sano.

Da un certo punto di vista, le cellule tumorali sono anch’esse cellule danneggiate, che per? acquisiscono la capacit? di convivere con anomalie consistenti, continuando a proliferare e a colonizzare altri organi. “La scoperta – prosegue Albini – ? che i triterpenoidi funzionano indebolendo l’attivit? di una proteina di recente interesse come target farmacologico, la glicogeno sintasi cinasi-3 (GSK-3), che favorisce appunto la vitalit? delle cellule tumorali limitando l’attivit? delle caspasi o proteggendo i mitocondri da cui parte il processo di smantellamento delle cellule malate. La disattivazione di GSK-3 da parte dei triterpenoidi ha ulteriori conseguenze metaboliche che infliggono il colpo finale alle cellule prostatiche maligne: le priva di energia, causandone la disintegrazione”. “Sorprendentemente – continua Albini – tutto ci? avviene utilizzando dosi molto basse di farmaci, il che lascia ben sperare sulla possibilit? di controllarne gli effetti collaterali”. Lo studio, sostenuto dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), ? il completamento delle ricerche compiute sui terpenoidi come antiangiogenici condotte dall’?quipe di Albini in collaborazione con gli Usa.

Il nuovo farmaco ? gi? in fase I di sperimentazione clinica sui pazienti con varie neoplasie. “Il triterpenoide sintetico, in associazione con un lontano parente della vitamina A – conclude Albini – era gi? efficace contro il tumore al seno ormono-resistente in studi preclinici e ora potrebbe diventare un’arma importante contro quello alla prostata”. I ricercatori hanno testato la molecola della buccia d’arancia in provetta e in modelli preclinici, osservando che ? in grado di agire efficacemente sulle cellule malate, combattendo il tumore.

 635 total views,  1 views today

Search

+
Rispondi su Whatsapp
Serve aiuto?
Ciao! Possiamo aiutarti?