Tumore mammario: gravidanza ritarda diagnosi

18 Apr 2009 Oncologia

La diagnosi ed il trattamento del tumore mammario risultano spesso ritardati quando esso si sviluppa durante la gravidanza: ne deriva che la sopravvivenza potrebbe venirne compromessa. Gli effetti della gravidanza sulla mammella potrebbero mascherare i sintomi del tumore mammario, rendendolo pi? difficile da identificare. La principale raccomandazione per migliorarne la diagnosi precoce consiste nel ricordare la distribuzione bimodale di questi tumori: la maggior parte dei medici sono consapevoli dell’aumento del rischio con l’avanzare dell’et?, ma non sono a conoscenza del picco che si osserva fra i 30 ed i 40 anni, e quindi anche se il tumore mammario ? la pi? frequente neoplasia associata alla gravidanza, esso non si trova fra le pi? frequenti diagnosi differenziali. Le forme associate alla gravidanza comunque non differiscono dalle altre per quanto riguarda recidive locoregionali a 10 anni, metastasi a distanza e sopravvivenza complessiva: ci? probabilmente si deve dall’ampio uso della terapia neoadiuvante nel campione considerato dopo il primo trimestre di gravidanza. Tale pratica rappresenta dunque lo standard per le pazienti con tumore mammario in gravidanza: essa ? sicura ed efficace se somministrata dopo il termine del primo trimestre onde consentire il completamento dell’organogenesi fetale. Oltre al trattamento tempestivo, si raccomanda anche una valutazione diagnostica pi? aggressiva dei sintomi mammari durante la gravidanza, tramite l’ecografia o, con le adeguate protezioni del caso, la mammografia. (Cancer online 2009, pubblicato il 9/2)

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