La virilit? comincia a tavola
I cibi afrodisiaci non esistono: ? scientificamente provato. Al contrario la Dieta Mediterranea, combinando nutrienti differenti e benefici per il sistema cardiovascolare, permette di prevenire i danni al sistema cardiocircolatorio, e quindi all?apparato genitale maschile e alla sua capacit? erettile. Questo il messaggio per il 2009, che accompagna la consueta settimana di visite andrologiche gratuite promosse dalla SIA (Societ? Italiana di Andrologia).
A presentare l?iniziativa, a Milano, Vincenzo Gentile, presidente della societ?, e Nicola Mondaini, Dirigente Medico I Livello, Ospedale S. Maria Annunziata, Universit? di Firenze.
Nutrirsi in salute
I ben noti vantaggi per la salute della dieta mediterranea sono confermati anche dal risultato di una meta-analisi, eseguita nel 2008 proprio dall?Universit? di Firenze. Prendendo in esame 12 studi, per un totale di 1,5 milioni di persone coinvolte, con follow-up di 3-18 anni, l?analisi ha confermato il ruolo protettivo svolto dalla dieta mediterranea con riduzioni significative:
-9% di mortalit? per ogni tipo di causa,
-9% di mortalit? e incidenza per malattie cardiovascolari,
-6% di mortalit? ed incidenza per malattie tumorali,
-13% di incidenza delle malattie neurodegenerative.
?Seguire un regime mediterraneo ? sottolinea Mondaini – determina esiti diretti positivi anche sulla sfera sessuale con aumento del testosterone, controllo del colesterolo e aumento dell?attivit? antiossidante?. A ci? si aggiungono poi gli effetti indiretti, correlati al controllo del peso, per la salute generale e sessuale; l?obesit?, infatti, pu? compromettere nell?uomo la funzione sessuale perch? la presenza di massa grassa ? strettamente legata alla diminuzione dei livelli di testosterone. Nel complesso la dieta mediterranea ha un effetto benefico sull?endotelio (la parete interna di tutti i vasi), quindi previene l?aterosclerosi, migliora la circolazione cerebrale e quella coronarica, e anche la vascolarizzazione dell?organo sessuale maschile.
Prevenire l?infertilit?
?L?infertilit? maschile oggi riveste un?importante valenza sociale, su di essa influiscono sia le condizioni ambientali sia gli stili di vita – spiega il professor Vincenzo Gentile – Per questo motivo gli andrologi italiani vogliono richiamare una maggiore attenzione sulla prevenzione, che ogni uomo deve praticare fin dalla giovane et?, per poter vivere serenamente la propria vita e quella di coppia, assicurandosi la possibilit? di diventare padre?. Secondo i dati di una ricerca condotta dall?Universit? di Pisa, negli ultimi 40 anni ? drasticamente calata la capacit? riproduttiva dei maschi italiani: ? diminuito il numero di spermatozoi da 71 60 milioni/ml, con una riduzione della motilit? negli ultimi 30 anni fino al 30%.
Tra le cause di infertilit?, correggibili dall?andrologo, il varicocele, la dilatazione varicosa delle vene nello scroto che compare in circa il 15% dei ragazzi tra i 15 ed i 25 anni senza sintomi evidenti, e il criptorchidismo, l?anomalia pi? frequente dell?apparato urogenitale in et? pediatrica, che colpisce il 3-5% dei nati a termine e il 9-30% dei pre-termine. A queste si affiancano oggi inquinamento e alimentazione, da ricordare che proprio nei bambini e nei ragazzi l?obesit? ed il sovrappeso determinano un innalzamento della temperatura dei testicoli, con conseguenze negative sullo sviluppo futuro degli spermatozoi. ?Abituare i bambini, sin da piccoli, a un?alimentazione sana e variegata pu? aiutare a contrastare i problemi sessuali in et? adulta. Ma non basta. ? necessario praticare regolarmente esercizio fisico e abbandonare alcune pessime abitudini quali il fumo, l?alcol e l?uso di droghe?.
Elisabetta Lucchesini
Fonte
Conferenza stampa Mangiami. Milano, 5 marzo 2009
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