Tumore mammario precoce: inutili i taxani
L’aggiunta di taxani alla chemioterapia standard basata sulle antracicline non ha effetti complessivi sulla sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con tumore mammario in fase precoce. Si tratta di un dato in contrasto con quelli derivati da altri studi sulla terapia adiuvante, che invece ne avevano indicato un modesto vantaggio in termini di sopravvivenza. In ogni caso, lo status relativo al recettore per gli estrogeni ed all’HER-2 del tumore potrebbe essere in grado di predire la risposta alla terapia con taxani. Le ragioni alla base della mancanza di risultati di questa strategia terapeutica rimangono ignote, ma rimane il fatto che essa non si dimostra pi? efficace di trattamenti pi? convenzionali e meno tossici, e pertanto non andrebbe raccomandata come terapia adiuvante per il tumore mammario. E’ ancora aperto il dibattito su quale sia il reale beneficio dei taxani e quali siano le pazienti che potrebbero goderne. (Lancet. 2009; 373: 1662-3 e 1681-92)
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