Gli ACE-inibitori prevengono la demenza?
L’ipertensione ? un riconosciuto fattore di rischio per la demenza, sia essa di tipo vascolare che da Morbo di Alzheimer. Negli ultimi dieci anni alcuni studi epidemiologici di coorte avevano evidenziato una correlazione positiva tra il trattamento antipertensivo e la riduzione di incidenza di demenza. L’analisi post hoc di grandi trial aveva portato a risultati contrastanti: l’analisi di estensione del SyST-Eur aveva documentato una riduzione del rischio di demenza negli ipertesi trattati con calcio antagonisti diidropiridinici (Forette F. et al. Arch Intern Med. 2002;162:2046-2052); analoga correlazione ? stata osservata nello studio PROGRESS con il perindopril (Tzourio C, et al. Arch Intern Med. 2003;163:1069-1075), mentre nessun effetto si ? evidenziato nello studio SCOPE con il candesartan. Una recente indagine condotta nell’ambito del Cardiovascular Health Study su 1.054 pazienti ipertesi valutati per le funzioni cognitive e seguiti per 6 anni, ha evidenziato che i pazienti trattati con ACE-inibitori che superano la barriera ematoencefalica (per esempio Captopril e Perindopril) avevano una incidenza di demenza significativamente minore rispetto ai trattati con altri antipertensivi o con tutti gli ACE-inibitori considerati insieme come classe (Sink KM, et al. Arch Intern Med. 2009;169:1195-1202). I presupposti biologici di questo dato sono abbastanza facilmente intuibili: nel sistema nervoso centrale ? presente un sistema renina angiotensina tissutale che si sa essere coinvolto – peraltro con meccanismi non ben conosciuti – nei processi cognitivi e della memoria. Dati sperimentali su animali supportano il concetto che questi farmaci possano avere effetti protettivi sul decadimento cognitivo (Wyss JM, et al. Clin Exp Hypertens. 2003;25:455-474). Se questo dato verr? confermato e consolidato da altri riscontri, soprattutto se in trials disegnati ad hoc, potr? forse in futuro essere ridotta l’incidenza di questa patologia che rappresenta un grave problema sociale (viste le previsioni demografiche che prevedono che entro il 2050 il numero di persone con demenza sar? compreso, solo negli USA, fra i 9 ed i 13 milioni).
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