Tendinite del bicipite: regole utili per la diagnosi e la decisione terapeutica

La tendinite del bicipite ? una affezione infiammatoria che coinvolge il tendine del capo lungo del muscolo bicipite. La tendinosi del bicipite ? causata dalla degenerazione del tendine in soggetti che svolgono attivit? con sollecitazione tendinea ripetuta, piuttosto che riferibile ad un normale processo di invecchiamento. Nella pratica clinica ? facile riscontrare questa condizione che ? stata oggetto di una recente revisione pubblicata sull’American Family Physician e orientata a fornire semplici regole utili al medico di famiglia per una corretta diagnosi e scelta terapeutica.
I pazienti affetti sia da tendinite che da tendinosi del bicipite, accusano un profondo dolore lancinante nella parte anteriore della spalla, provocato o aggravato da sovraccarico ripetitivo nel movimento del braccio. All’esame obiettivo ? rilevabile un punto doloroso, a livello del bicipite, quando il braccio ? posto a 10 gradi di rotazione interna. Gli individui con pi? probabilit? di sviluppare condizioni patologiche del tendine del bicipite sono i giovani adulti dai 18 ai 35 anni che svolgono attivit? sportiva regolare, nuoto, ginnastica e arti marziali. Una lesione secondaria del tendine del bicipite pu? derivare da instabilit? della scapola, delle sue strutture legamentose e da lassit? della capsula anteriore o posteriore. Negli individui pi? anziani, come gli atleti di et? superiore ai 35 anni o soggetti che non svolgono attivit? sportiva con pi? di 65 anni, la tendinite acuta del bicipite pu? essere causata da un uso eccessivo e improvviso, o all’uso ripetitivo che con il tempo determina una tendinosi del bicipite.
La causa pi? comune di tendinosi o tenosinovite del bicipite (infiammazione della guaina tendinea) ? da impingement primario, che si riferisce ad un urto meccanico sotto l’arco coraco-acromiale. Le cause includono l’osteofitosi dell’acromion, l’ispessimento del legamento coraco-acromiale, speroni osteoartrosici con interferenza del tendine del bicipite. La lesione della cuffia dei rotatori o SLAP (anteriore labbro superiore a quello posteriore) accompagna spesso la tendinite e la tendinosi del bicipite. Infatti di conseguenza alla lesione della cuffia il tendine del bicipite si espone all’arco coraco-acromiale che pu? determinare un impingement secondario. Negli atleti di et? superiore ai 35 anni, l’impingement primario da rottura della cuffia dei rotatori ? pi? frequente che negli atleti pi? giovani.
Per la visualizzazione globale del tendine bicipite, l’ecografia ? la procedura di imaging preferibile. Tuttavia, la risonanza magnetica o l’artro-TAC visualizzano meglio il tendine a livello intra-articolare e l’eventuale presenza di processi patologici.
L’iniezione di anestetico locale (ad esempio, lidocaina 1%, con o senza corticosteroide) nella guaina del tendine del bicipite pu? essere diagnostica, nonch? terapeutica e pu? essere utile per alleviare il dolore. Le opzioni di trattamento conservativo per la tendinite del bicipite comprendono riposo, l’applicazione di ghiaccio, analgesici orali come farmaci anti-infiammatori o paracetamolo, terapia fisica o iniezioni di corticosteroidi nella guaina del tendine bicipite.
Le 4 fasi di riabilitazione da attivare in soggetti che fanno attivit? atletica con spalla dolorosa sono:
1. riposo,
2. esercizi di stretching della scapola, cuffia dei rotatori e della capsula posteriore,
3. rafforzamento muscolare
4. programma di lancio progressivamente impegnativo.
L’esercizio fisico pu? essere avviato dopo che la spalla ? indolore. L’obiettivo dello stretching ? quello di ripristinare la gamma di movimenti senza produrre rigidit? o dolore in qualsiasi posizione. Perch? anche una perdita minore di movimento nella parte bassa della schiena e muscoli posteriori della coscia pu? causare uno squilibrio importante della spalla stabilizzante legamenti e la scapola, il programma di stretching deve inoltre avere come obiettivo i tendini del ginocchio e la parte bassa della schiena.
Una volta che la cuffia dei rotatori, rotatori scapolari e gran pettorale, gran dorsale e deltoide sono sufficientemente forti, pu? essere avviato un programma di lancio. Per i soggetti che non fanno attivit? atletica, la riabilitazione ? simile, con meno enfasi del punto 4 (lancio) del programma riabilitativo.
Il clinico dovrebbe prendere in considerazione la chirurgia se il trattamento conservativo non si traduce in un miglioramento dopo 3 mesi, o se vi sono gravi danni al tendine del bicipite. Le opzioni comprendono la rimozione delle strutture che determinano l’impingement primario e secondario, e la riparazione del tendine del bicipite, se necessario. Se la rottura del tendine del bicipite ? <50%, ? indicato il debridement chirurgico.
Per lesioni gravi o rottura, si considera la tenodesi , con l’attaccamento del tendine del bicipite al legamento omerale con ancore di sutura o viti. Questa procedura pu? essere eseguita nei pazienti di et? inferiore ai 60 anni, cos? come in pazienti attivi, atleti, lavoratori manuali, e pazienti che non accettano un rigonfiamento delle masse muscolari al di sopra del gomito. Per i pazienti sedentari > di 60 anni che presentano una rottura del tendine del bicipite, la procedura di scelta ? la tenotomia con rimozione del tendine del bicipite dal legamento gleno-omerale e senza perdita significativa di funzionalit? del braccio.
Bibliografia
? Churgay CA Diagnosis and treatment of biceps tendinitis and tendinosis Am Fam Physician. 2009;80(5):470-6.

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