HB glicata per la diagnosi di diabete?
Abitualmente la diagnosi di diabete ? effettuata misurando i valori glicemici a digiuno o dopo carico di glucosio per os. Recentemente l’ADA, l’EASD e l’IDF hanno proposto di sostituire questi test con quello dell’emoglobina glicata (International Expert Committee report on the role of the A1c assay in the diagnosis of diabetes. Diabetes Care 2009; 32: 1327). Un valore > 6,5% sarebbe cio? sufficiente di per s? per la diagnosi di DM tipo 2 anche senza l’effettuazione del test della glicemia (anche se quest’ultimo va utilizzato nei casi in cui i valori di emoglobina glicata risultano non chiaramente interpretabili).
In una recente analisi del problema, pubblicata a inizio dicembre 2009 sul British Medical Journal, Kilpatrick e collaboratori discutono i pro ed i contro che si possono registrare nel seguire questa raccomandazione. I vantaggi offerti dalla A1c sono rappresentati dalla possibilit? di effettuare un solo prelievo anche non a digiuno, dalla limitata variabilit? del valore da un giorno all’altro, dalla stabilit? del campione dopo il prelievo e dalla possibilit? di avere una valutazione del controllo glicemico nelle settimane precedenti il prelievo stesso. Gli svantaggi al contrario sono rappresentati dal fatto che la metodica non ? ancora ben standardizzata in tutti i laboratori; inoltre i valori possono essere modificati in presenza di emoglobinopatie, anemia sideropenica ed insufficienza renale; l’et? e la razza possono determinare ulteriori difficolt? di interpretazione e si possono realizzare delle discrepanze tra i valori glicemici e quelli del test di A1c; inoltre il costo risulta ancora elevato. Occorre ancora considerare che non ? al momento del tutto chiaro se il test della A1c sia altrettanto accurato dei test glicemici (a digiuno e dopo carico) nel predire la comparsa di un danno microangiopatico. Un ulteriore dubbio deriva dal fatto che un certo numero di pazienti (fino al 50-60% secondo alcune stime) con elevati valori glicemici a digiuno ha una concentrazione di A1c < 6.5%. L'uso di questo test nella diagnosi di diabete non faciliterebbe quindi il riconoscimento di quei pazienti che hanno il diabete ma non sanno di essere malati. In conclusione il passaggio dal test glicemico tradizionale a quello della emoglobina glicata per la diagnosi di diabete pu? al momento essere considerato non tanto un passo in avanti, ma forse un passo al momento ancora troppo lungo. Kilpatrick ES et al.?Is haemoglobin A1c a step foreard for diagnosing diabetes.?BMJ 2009;339(10):1288-1290
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