L’embolia polmonare in gravidanza
In un interessante ed utilissimo Articolo, uscito sul primo numero di Febbraio di Lancet, si approfondiscono le principali problematiche dell’Embolia Polmonare che si manifesta in gravidanza. Di particolare rilevanza sono certamente quelle relative al percorso diagnostico ed ai provvedimenti terapeutici.
Per quanto riguarda la diagnosi vengono sintetizzati i vantaggi e gli svantaggi delle varie metodiche che possono essere cos? schematizzati:
1- scintigrafia ventilatoria:
1a – vantaggi – bassa esposizione fetale, bassi risultati falsi positivi legati alla gravidanza di per se
1b – svantaggi – non esistono studi in gravidanza e quindi mancano conseguenti regole di decisioni cliniche ad essi correlate,?l’accertamento non offre diagnosi alternative, l’interpretazione ? fortemente legata alla probabilit? clinica pre test
2- TC angiografia:
2a – vantaggi – bassa esposizione fetale, pu? offrire una diagnosi alternativa, ? maggiormente disponibile rispetto alla scintigrafia, vi sono studi che validano la metodica in gravidanza, ? pi? efficace di altri approcci diagnostici
2b – svantaggi – vi sono limitazioni tecniche legate alla gravidanza di per se che richiedono modificazioni artificiose della tecnica di acquisizione dell’immagine e del protocollo di somministrazione del contrasto, la dose radiante per il seno – anche se ? possibile ridurla con particolari accorgimenti – ? elevata; la necessaria somministrazione del MdC iodato pu? avere effetti negativi sulla tiroide fetale, vi ? un alto tasso di diagnosi di embolie subsegmentali il cui rilievo clinico ? incerto
3- RMN:
3a – vantaggi – non espone a nessuna radiazione ionizzante, non evidenzia gli emboli subsegmentali
3b – svantaggi – dati di letteratura e di esperienza insufficienti, il gadolinio passa la placenta e non si ? sicuri circa la sua sicurezza per il feto
4- CUS:
4a – vantaggi – non espone a nessuna radiazione ionizzante e non ? invasiva
4b – svantaggi – possibile bassa sensibilit? nei pazienti senza segni e sintomi di trombosi venosa
Per quanto riguarda la terapia si ribadisce che il trattamento di scelta ? rappresentato dall’utilizzo della LMWH?la cui posologia deve essere adeguatamente modificata in rapporto all’epoca gestazionale in rapporto alle correlate modificazioni della sua clearance. Viene tuttavia sottolineato che anche il trattamento trombolitico, pur gravato da un elevato tasso di emorragie (dal 4 al 14% dei casi), pu? essere utilizzato ove sussistano condizioni di instabilit? emodinamica, di ipossiemia refrattaria o di marcata disfunzione ventricolare destra.
Lancet?2010;375(9713):500-12.
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