Arco temporale somministrazione bifosfonati
Poich? i bisfosfonati si accumulano nelle ossa e vengono rilasciati per mesi o anni anche dopo l’interruzione del trattamento, ? molto ragionevole il quesito che si sono posti i colleghi del Centro dell’Osteoporosi dell’Universit? di Cincinnati: quale ? il tempo di somministrazione ottimale di questi farmaci? Dopo una introduzione riguardante il loro meccanismo d’azione ed una revisione della letteratura volta a stabilire l’efficacia anti-fratturativa a lungo termine di questi preparati, gli AA hanno passato in rassegna i loro effetti collaterali, ribadendo quanto gi? noto in merito alle problematiche esofagee, alla risposta di fase acuta quando somministrati ev, all’incidenza dell’osteonecrosi della mandibola e delle fratture atipiche, effetti tutti che in ogni caso si verificano con una bassa incidenza nei pazienti con osteoporosi. Venendo poi al quesito iniziale, hanno identificato alcuni studi con Alendronato e Risedronato
che suggeriscono la persistenza di una efficacia anti-fratturativa per almeno 2 anni dopo la loro sospensione e su tale base hanno fornito le seguenti conclusioni operative, basate sul livello del rischio di frattura dei singoli pazienti:
? nei pazienti a rischio lieve il trattamento pu? essere interrotto dopo 5 anni e ripreso solo se la BMD si dovesse significativamente alterare o dovessero comparire fratture osteoporotiche
? nei pazienti a rischio moderato, il tempo di trattamento pu? considerarsi ottimale se corrispondente a 5-10 anni e se la eventuale ripresa della terapia ? suggerita dalle stesse condizioni di cui sopra
? i pazienti ad elevato rischio fratturativo devono invece essere trattati per almeno 10 anni, a cui dovrebbe precauzionalmente seguire la prosecuzione della terapia con un altro preparato antiosteoporotico, tipo Raloxifene o Teraparatide.
Metab. 2010 Feb 19.
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