Rt-pa a mezza dose forse comunque efficace nella PTE

The China Venous Thromboembolism Study Group ha recentemente pubblicato su Chest il risultato di uno studio prospettico, randomizzato e multicentrico condotto su 118 pazienti che presentavano una tromboembolia polmonare acuta (PTE) anche massiva e con instabilit??emodinamica, selezionati a ricevere due diverse posologie dell’attivatore ricombinante del plasminogeno tissutale-type (rt-PA): a 65 pazienti ? stato somministrato il farmaco alla posologia di 50 mg/2 h, a 53 pazienti a 100 mg/2 h. L’efficacia del trattamento ? stata determinata osservando il miglioramento ecocardiografico della disfunzione del ventricolo destro (RVDs), il miglioramento dei difetti scintigrafici di perfusione polmonare e quelli angiografici relativi alla ostruzione dell’arteria polmonare. Sono stati anche valutati gli eventi avversi, compresa la morte, i sanguinamenti e la recidiva del PTE.

Questi i risultati:
il progressivo miglioramento della RVDs, dei difetti di perfusione polmonare e delle ostruzioni dell’arteria polmonare (vedi FIGURA) sono risultati essere ugualmente significativi in entrambi i gruppi di trattamento. Questo ? risultato vero sia per i pazienti con instabilit? emodinamica che in quelli con ostruzione massiva dell’arteria polmonare
Il 6% dei pazienti (3/53) trattati con rt-PA 100 mg/2h ed il 2% (1/65) nel gruppo di quelli a cui era stato somministrato l’rt-PA a 50 mg/2h sono morti a causa del PTE o di un sanguinamento
il numero di PTE fatali ? risultato simile nei due gruppi, ma il regime a 50 mg/2h dell’rt-PA ha mostrato una tendenza al sanguinamento inferiore a quello dei 100 mg/2h (3% vs 10%), soprattutto nei pazienti con peso corporeo <65 kg (14,8% vs 41,2%, p = 0,049).
Ne deriva che il trattamento con una posologia inferiore del farmaco pare avere una migliore bilancia rischio/beneficio.

Chest 2010;137(2):254-62.

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