Nefropatici e depressi aumenta il rischio

Un episodio depressivo maggiore (Mde) si associa a un rischio superiore di prognosi sfavorevole nei pazienti affetti da nefropatia cronica (Ckd) non in trattamento dialitico, indipendentemente dalle comorbidit? e dalla gravit? della patologia renale. Lo hanno dimostrato Susan Hedayati, della sezione nefrologica del Va north Texas health care system di Dallas (Usa), e collaboratori, mediante uno studio prospettico di coorte, condotto su 267 pazienti esterni consecutivi con Ckd (stadio da 2 a 5) seguiti per un anno dopo il reclutamento. La diagnosi relativa al disturbo del tono dell’umore era effettuata in cieco secondo i criteri della quarta edizione del Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders). L’endpoint primario era costituito dalla sopravvivenza libera da eventi, intesa come l’insieme di morte, inizio della dialisi od ospedalizzazione. Gli esiti secondari comprendevano ciascuno di questi eventi in modo separato. 56 soggetti hanno avuto un Mde (21%) e 211 no (79%). Vi sono stati 127 eventi compositi, 116 ospedalizzazioni, 38 inizi di dialisi, e 18 decessi. Qualsiasi evento avveniva pi? spesso in pazienti con Mde rispetto a quelli senza (61% vs 44%, rispettivamente). Il tempo medio trascorso fino alla comparsa ?di un evento composito ? stato di 206,5 giorni per le persone con Mde contro i 273,3 giorni nelle altre. L’Hr aggiustata per evento composito nei pazienti con Mde ? risultata di 1,86. In particolare, la presenza di un Mde al basale si ? rivelato elemento predittivo indipendente di progressione verso la dialisi (Hr: 3,51) e ospedalizzazione (1,90).

JAMA, 2010; 303(19):1946-1953

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