Isterectomia: ? ora di una svolta
I tempi sono maturi per ridurre l’impiego dell’isterectomia addominale in favore delle procedure mini-invasive. Training e supervisione sono essenziali prima di praticare l’isterectomia totale laparoscopica (al fine di minimizzare le complicazioni) o l’isterectomia per via vaginale (per una salpingo-ooforectomia bilaterale pianificata). Altrettanto importante, soprattutto per l’isterectomia laparoscopica totale, la condivisione delle tecniche utilizzate dai diversi chirurghi, dei risultati e delle complicazioni. A queste conclusioni giungono Massimo Candiani e Stefano Izzo, rispettivamente dell’ospedale San Raffaele e dell’ospedale San Paolo di Milano, al termine di una review sugli approcci laparascopico e vaginale in caso di isterectomia per patologie benigne. Recenti ricerche – scrivono i due clinici – hanno stabilito che l’isterectomia vaginale sembra essere il gold standard per la terapia delle patologie benigne e, quando possibile, dovrebbe essere preferita all’approccio addominale. Se il ricorso all’isterectomia vaginale non ? tecnicamente possibile, l’intervento laparoscopico ? pure preferibile a quello addominale. L’isterectomia laparoscopica non comporta vantaggi rispetto alla vaginale, perch? gravata da un pi? alto tasso di complicazioni (specialmente lesioni a carico della vescica e dell’uretere). Altri autori, per?, riferiscono che l’isterectomia laparoscopica comporta alcuni vantaggi: permette di praticare una salpingo-ooforectomia bilaterale in sicurezza, consente il trattamento di altre patologie durante la sessione chirurgica, determina una riduzione del sanguinamento intra-operatorio, del dolore pelvico dopo l’intervento e del tempo di permanenza in ospedale rispetto all’isterectomia vaginale. Inoltre, l’approccio laparoscopico, praticato da mani esperte, non risulta associato a un aumento del tasso di complicazioni maggiori.
Curr Opin Obstet Gynecol, 2010 Jun 10. [Epub ahead of print]
548 total views, 1 views today