Indici di rigidit? arteriosa correlati a ictus ischemico

I pazienti con ictus ischemico acuto mostrano i pi? elevati valori degli indici di rigidit? arteriosa. Inoltre, tra i pazienti con ictus, il sottotipo lacunare ? quello che evidenzia i pi? alti livelli di tali indici. Queste evidenze riportano d’attualit? dati preesistenti relativi alla stretta associazione esistente tra ipertensione, diabete e rigidit? arteriosa, che giustificano l’alta percentuale di ipertesi e diabetici riscontrata nel sottotipo lacunare. Sono le conclusioni che trae Antonino Tuttolomondo che, con collaboratori del Dipartimento biomedico di Medicina interna e Specialistica dell’Universit? di Palermo, ha effettuato uno studio su entrambi gli indici di rigidit? arteriosa, ossia la velocit? dell’onda sfigmica carotido-femorale (Pwv) e l’Augmentation index (Aix), in soggetti con un evento cerebrovascolare acuto. Sono stati arruolati consecutivamente (tra il novembre del 2006 e il gennaio del 2009) 107 pazienti con ictus ischemico acuto (la classificazione ? stata effettuata in accordo alle direttive Toast) e 102 controlli appaiati per et?, sesso, rischio cardiovascolare e morbilit? cardiovascolare pregressa. I pazienti colpiti da ictus, rispetto a quelli senza ictus ischemico acuto, manifestavano un valore medio maggiore di Aix (103 /-3,5 mmHg vs 99 /- 4,6 mmHg) e di Pwv (11,8 /- 3,3 m/s vs 10,02 /- 2,29 m/s). I valori di Augmentation index e di Pwv nei soggetti lacunari risultavano significativamente maggiori rispetto a quelli osservati in altri sottotipi ischemici, quali il Laas (Large-artery atherosclerosis) e il Cei (Cardioembolic infarct).

Atherosclerosis, 2010 Feb 18. [Epub ahead of print

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