Tips precoce nei cirrotici con sanguinamento varicoso
L’esecuzione precoce di uno shunt portosistemico intraepatico transgiugulare (Tips) pu? essere di beneficio per i pazienti cirrotici ospedalizzati per sanguinamento delle varici e ad alto rischio di fallimento terapeutico: la strategia comporta una significativa riduzione dell’insuccesso del trattamento e della mortalit?. L’indicazione ? suggerita da uno studio condotto da Juan Carlos Garc?a-Pag?n, dell’istituto di Malattie digestive e metaboliche dell’universit? di Barcellona, e da un gruppo di collaboratori affiliati all’Early tips cooperative study group, tra i quali Angelo Luca dell’Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione di Palermo. Gli autori hanno assegnato, entro 24 ore dal ricovero in ospedale, 63 pazienti con cirrosi e sanguinamento varicoso acuto che erano stati gi? trattati con farmaci vasoattivi pi? terapia endoscopica, all’effettuazione di una Tips precoce (mediante applicazione di uno stent rivestito di politetrafluoroetilene), entro 72 ore dalla randomizzazione (n=32) oppure al proseguimento del trattamento medico vasoattivo (n=31), seguito dopo 3-5 giorni da terapia con propranololo o nadololo e legatura endoscopica (Ebl), con l’inserzione di una Tips se era necessaria una terapia di salvataggio. In un periodo di follow-up mediano di 16 mesi solo un caso di ri-sanguinamento o insuccesso nel controllo del sanguinamento ? stato osservato nel gruppo Tips-precoce contro 14 casi del gruppo farmacoterapia-Ebl. A un anno la probabilit? attuariale di non incorrere in questo end-point composito era pari al 97% nel gruppo Tips-precoce e al 50% nel gruppo di confronto. La sopravvivenza attuariale a un anno era superiore nel gruppo Tips-precoce (86% vs 61%): sono deceduti 16 pazienti di cui 12 nel gruppo farmacoterapia-Ebl. In questo stesso gruppo il numero di giorni trascorsi in unit? di cure intensive e la percentuale di tempo trascorso in ospedale durante il follow-up sono risultati significativamente pi? alti. Non sono state invece osservate differenze significative per quanto riguarda l’impatto degli eventi avversi gravi.
N Engl J Med, 2010; 362(25):2370-9
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