Segni clinici per distinguere gli ictus

Nei pazienti colpiti da ictus in fase acuta alcune caratteristiche cliniche aumentano o riducono la possibilit? che si tratti di un evento emorragico. Tuttavia, queste caratteristiche o la loro combinazione non permettono di ottenere una diagnosi definitiva in tutti i pazienti: la certezza diagnostica richiede quindi il ricorso al neuroimaging. Con queste parole Shauna Runchey e Steven McGee, della university of Washington di Seattle, riassumono le principali informazioni ricavate dall’analisi di 19 studi prospettici basati sul confronto, in 6.438 pazienti adulti con ictus (emorragico in 1.528 casi), delle caratteristiche cliniche iniziali con gli standard diagnostici per la forma emorragica, ovvero la tomografia computerizzata e l’esame autoptico. La rivisitazione dei lavori selezionati rivela che alcune caratteristiche aumentano in modo significativo le probabilit? di ictus emorragico: si tratta della presenza di coma (rapporto di verosomiglianza, Lr 6,2), rigidit? del collo (Lr 5,0), crisi epilettiche accompagnate da deficit neurologico (Lr 4,7), pressione diastolica > 110 mmHg (Lr 4,3), vomito (Lr 3,0) e mal di testa (Lr 2,9). Altre caratteristiche, invece, riducono le probabilit? di ictus emorragico: soffi cervicali all’auscultazione (Lr 0,12) e pregresso attacco ischemico transitorio (Lr 0,34). Uno score Siriraj superiore a uno aumenta le probabilit? a favore dell’emorragia (Lr 5,7) mentre un punteggio inferiore a -1 le riduce (Lr 0,29). In molti pazienti colpiti da ictus, comunque, non si osservano caratteristiche utili ai fini diagnostici e nel 20% dei casi il punteggio Siriraj ? compreso tra i valori 1 e -1, non significativi per la diagnosi.

JAMA, 2010; 303(22):2280-6

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