Meno bibite zuccherate e si riduce la pressione

Una ridotta assunzione di bevande zuccherate (Ssb) si associa a una significativa diminuzione dei valori di pressione arteriosa. La stessa correlazione non si evidenzia, invece, con il consumo di caffeina o di bibite dietetiche. Ridurre l’apporto di zuccheri (e in particolare di Ssb) potrebbe dunque essere una strategia dietetica importante per diminuire la pressione arteriosa. Ne sono convinti Liwei Chen e collaboratori, del Louisiana state university Health science center di New Orleans, che hanno effettuato uno studio prospettico di 18 mesi su 810 adulti americani coinvolti in un trial di intervento comportamentale. I dati relativi alla pressione arteriosa e all’assunzione di alimenti sono stati rilevati al basale, al sesto e al diciottesimo mese. All’inizio dello studio, l’intake medio di Ssb era di 0,9 /-1,0 porzioni al giorno (310,8 /-352,2 ml/die) e i valori pressori medi sistolici e diastolici erano, nell’ordine, pari a 134,9 /-9,6 e 84,2 /-4,2 mmHg. Dopo correzioni per fattori potenzialmente confondenti, ? risultato che la diminuzione di una porzione al giorno di Ssb si associa, nell’arco di 18 mesi, a una riduzione di pressione sistolica e diastolica rispettivamente di 1,8 e 1,1 mmHg. Dopo un aggiustamento addizionale per il cambio di peso nello stesso periodo, la riduzione dell’assunzione di Ssb rimaneva sempre associata con la diminuzione della pressione sistolica e diastolica. Anche un minore intake di zuccheri otteneva lo stesso effetto, non conseguito dal ridotto consumo di caffeina o bevande “diet”: un dato che ha convinto gli autori a ritenere proprio gli zuccheri i nutrienti responsabili della correlazione con i valori pressori.

Circulation, 2010 May 24. [Epub ahead of print]

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