Dolori addominali e celiachia: test diagnostici
I dolori addominali sono comune causa di accesso nei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA), con un’incidenza annuale di 35-40 casi ogni 1.000 abitanti. Si tratta di sintomi che possono compromettere lo svolgimento delle attivit? quotidiane e la qualit? di vita del paziente e di cui ? fondamentale discriminare l’eziologia funzionale o organica.
Tra le cause di dolore addominale rientra la malattia celiaca, cui non sempre si pensa, nonostante abbia una prevalenza intorno allo 0,5-1% della popolazione occidentale e nonostante una tempestiva diagnosi con l’adozione della dieta glutine-priva comporti la risoluzione sintomatologica e la prevenzione delle complicanze di malattia (infertilit?, aborti, osteoporosi e neoplasie).
JAMA ha pubblicato recentemente una review sulle performance diagnostiche dei test sierologici, cui vengono indirizzati soggetti adulti affetti da sintomatologia addominale nel sospetto di malattia celiaca. La review evidenzia che:
? la sintomatologia gastroenterica ha una sensibilit? estremamente variabile per la diagnosi di malattia celiaca e pertanto non sembra ragionevole sottoporre tutti i pazienti a screening per malattia celiaca;
? potrebbero essere candidati allo screening solo coloro che presentano familiarit? per tale patologia o che accusano dolore da lunga data o refrattario a terapia.
La valutazione sierologica mostra una buona performance diagnostica per gli anticorpi anti-transglutaminasi IgA (sensibilit? 0,89, 95% intervallo di confidenza 0,82-0,94 – specificit? 0,98, 95% intervallo di confidenza 0,95-0,99) e anti-endomisio (sensibilit? 0,90, 95% intervallo di confidenza 0,80-0,95 – specificit? 0,99, 95% intervallo di confidenza 0,98-1,00). Tuttavia, i test sierologici singolarmente non sembrano sufficienti a identificare tutti i casi di malattia celiaca e risultano necessari ulteriori studi per identificare e sperimentare algoritmi diagnostici per i pazienti affetti da sintomatologia gastroenterica che accedono alle cure primarie.
Hernandez. JAMA 2010;303(17):1738-1746.
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