Rischio asma in et? infantile, scagionato paracetamolo
Nei bambini con storia familiare di malattie allergiche, non emerge alcuna associazione tra l’impiego precoce di paracetamolo e il rischio successivo di malattia allergica dopo aggiustamento per le infezioni respiratorie o quando il ricorso al paracetamolo si era limitato al trattamento di infezioni non riguardanti il tratto respiratorio. Tali risultati, ottenuti nel Melbourne atopy cohort study da Adrian J. Lowe e collaboratori del Murdoch childrens research institute, presso il Royal children’s hospital di Parkville (Australia), suggeriscono che l’impiego precoce di paracetamolo non sia responsabile di un incremento del rischio di asma. L’indagine prospettica ha assunto come outcome primario l’asma infantile, accertato attraverso un apposito questionario all’et? di sei-sette anni. Nella coorte australiana, costituita da soggetti con una storia familiare di allergopatie, il paracetamolo ? stato utilizzato dal 51% dei bambini (295/575) entro le prime 12 settimane di vita e dal 97% (556/575) entro il secondo anno d’et?. L’80% del campione (n=495) ? stato seguito fino all’et? di sei e sette anni: a questa et? il 30% (n=148) della popolazione era affetta da asma corrente. ? stata evidenziata una debole associazione tra l’aumento della frequenza d’impiego di paracetamolo e l’incremento del rischio di asma in et? infantile (odds ratio non aggiustata: 1,18 per il raddoppio dei giorni d’impiego). Comunque, quest’ultima associazione ? essenzialmente scomparsa dopo aggiustamento per la frequenza delle infezioni respiratorie (odds ratio: 1,08). L’uso di paracetamolo per cause non respiratorie non ? risultato in associazione con l’asma (odds ratio non aggiustata: 0,95).
BMJ 2010; 341:c4616
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