Ipertensione polmonare: valore prognostico delle citochine

Nei soggetti colpiti da ipertensione polmonare (Pah) idiopatica e familiare si determina la disregolazione di un ampio spettro di mediatori infiammatori e i livelli di citochine circolanti, finora non considerate sotto questo profilo, hanno un notevole impatto nella predizione della sopravvivenza del paziente, candidandosi pertanto a utili biomarker prognostici. Lo hanno verificato Elaine Soon e collaboratori del Dipartimento di medicina dell’universit? di Cambridge (Addenbrookes’ hospital), i quali hanno evidenziato come il riscontro di alti livelli di citochine infiammatorie in questi pazienti sia indicativo di una prognosi peggiore. I ricercatori, in particolare, hanno misurato in 60 pazienti con Pah idiopatica e familiare e in 21 volontari sani (impiegati come soggetti di controllo) i livelli delle citochine sieriche: fattore di necrosi tumorale alfa, interferone gamma e interleuchina-1beta, -2, -4, -5, -6, -8, -10, -12p70 e -13. Sono stati poi raccolti ulteriori dati clinici, relativi a emodinamica, distanza percorsa in sei minuti di cammino e tempo di sopravvivenza rilevato dal campionamento all’exitus o al trapianto. I pazienti con Pah, rispetto ai soggetti sani di controllo, hanno fatto registrare livelli significativamente superiori di interleuchina-1beta, -2, -4, -6, -8, -10 e -12p70 e di fattore di necrosi tumorale alfa. L’analisi con il metodo di Kaplan-Meier, poi, ha dimostrato che i livelli di interleuchina-6, 8, 10 e 12p70 erano predittivi circa la sopravvivenza dei pazienti. Per esempio, il valore della sopravvivenza a cinque anni con livelli di interleuchina-6 >9 pg/mL risultava pari a 30%, a fronte del 63% dei pazienti con livelli

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