Tumore al seno, guarigione nel 90% dei casi

1 Mar 2011 Oncologia

Si ? conclusa a Modena l’International breast cancer conference, occasione di incontro per oltre 250 esperti, che si sono confrontati sui progressi terapeutici, diagnostici e chirurgici nella lotta al tumore al seno. Con una conferma: nella maggior parte dei casi si guarisce

?Il congresso ha confermato i progressi che sono stati fatti nella lotta al tumore della mammella con lo screening, con la terapia adiuvante post-operatoria, con i nuovi farmaci e con la caratterizzazione biologica di questo tumore. Il risultato ? che la maggior parte delle pazienti guarisce? lo ha dichiarato Pier Franco Conte, del Dipartimento integrato di oncologia e ematologia, dell’Universit? di Modena e coordinatore dell’International breast cancer conference, a chiusura dei lavori che si sono svolti nei giorni scorsi a Modena. In Italia, infatti, a fronte dei 40mila nuovi casi, si verificano 11mila decessi, con una tendenza in calo di quest’ultimi. ?Oggi la probabilit? di guarire per una donna, a cui venga diagnosticato il carcinoma della mammella, supera oramai il 90%? puntualizza Conte. Gli esperti hanno sottolineato che i dati vanno letti tenendo conto del fatto che sono in crescita i casi nelle donne molto giovani e in quelle che superano i 65 anni di et?, questo a causa dell’aumento della vita media, e della non trascurabile casistica che interessa il genere maschile.

Durante il convegno c’? stato largo consenso sull’attribuire questi risultati anche ai progressi nella diagnosi precoce con screening mammografico, che in alcune Regioni ? stato esteso alla fascia 45-69 anni, e con la risonanza magnetica per donne giovani a rischio di carcinomi ereditari: ?Si tratta di una tecnica di imaging che rileva lesioni molto piccole che sfuggono alla mammografia, ma non va usato come esame diagnostico di routine, perch? si rischia un eccesso di chirurgia pi? invasiva. Mentre oggi i trattamenti chirurgici tendono a essere sempre pi? ridotti? ha commentato Conte. Un altro aspetto su cui si ? aperto il confronto ? il problema dei piccoli studi: ?Le alterazioni genetiche specifiche, che caratterizzano alcuni sottotipi di tumore spiegano perch? ogni tipo di tumore si comporta in modo diverso e con una diversa aggressivit?. E spiega anche la differenza di efficacia dei farmaci: ogni sottotipo ha una diversa sensibilit? alle terapie ormonali o con farmaci molecolari o alla chemioterapia. Ma questo significa trovarsi di fronte a tante patologie diverse che a loro volta sono rare poich? riguardano una piccola parte, 1-2%, delle pazienti? ha spiegato l’esperto ?e questo crea un problema sulla sperimentazione in piccoli campioni che mancano di forza statistica secondo gli attuali parametri. La difficolt? si riflette anche, a livello regolatorio, nelle decisioni sulla rimborsabilit??.

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