Poche evidenze per estrogeni nel prolasso pelvico

L’evidenza a sostegno dell’impiego di estrogeni per la prevenzione e la gestione del prolasso degli organi pelvici in post-menopausa ? tuttora limitata: sono dunque necessari rigorosi studi clinici randomizzati e con follow-up a lungo termine per valutare il ruolo di questi ormoni, soprattutto come trattamento aggiuntivo per le donne che usano il pessario vaginale, e anche prima e dopo la chirurgia di correzione del prolasso. Emergono, tuttavia, due osservazioni interessanti: l’impiego di estrogeni insieme agli esercizi per la muscolatura del pavimento pelvico pu? ridurre l’incidenza di cistite post-operatoria, mentre raloxifene somministrato per via orale pu? ridurre il ricorso alla chirurgia per il prolasso nelle donne over-60, sebbene tale strategia non possa essere assunta come un’indicazione per la pratica clinica. Questo ? quanto si evince dai risultati di una revisione sistematica Cochrane degli studi controllati relativi alla prevenzione e al trattamento del prolasso pelvico mediante estrogeni o farmaci ad azione estrogenica. Gli autori, Sharif I. Ismail e collaboratori del Dipartimento di ostetricia e ginecologia del Singleton Hospital a Swansea (Regno Unito), hanno identificato tre trial e una metanalisi di altri tre studi sugli effetti avversi. Due trial includevano 148 donne con prolasso, uno studio 58 donne in postmenopausa e la metanalisi una popolazione mista (con o senza prolasso) di 6.984 donne in postmenopausa. La metanalisi e un altro piccolo studio hanno indagato l’effetto dei modulatori selettivi del recettore degli estrogeni (Serm) per il trattamento o la prevenzione dell’osteoporosi, ma hanno anche prodotto dati relativi agli effetti sul prolasso. Le terapie sperimentate comprendevano estradiolo, estrogeni coniugati equini e i Serm raloxifene e tamoxifene. Un trial di piccole dimensioni ha evidenziato una riduzione dell’incidenza di cistite nelle prime quattro settimane dopo l’intervento nelle pazienti trattate con estradiolo per tre settimane prima di essere sottoposte a correzione chirurgica del prolasso; gli autori precisano comunque che questo risultato deve essere confermato da uno studio di maggiori dimensioni. Una metanalisi sugli eventi avversi di raloxifene, utilizzato nell’ottica della prevenzione dell’osteoporosi in postmenopausa, ha mostrato una riduzione statisticamente significativa della necessit? di ricorrere alla chirurgia dopo tre anni di follow-up (Or: 0,50); tale risultato, per?, raggiungeva la significativit? statistica solo nelle pazienti di et? superiore a 60 anni (Or: 0,68) e il numero totale di donne avviate all’intervento per il prolasso era piccolo.

Cochrane Database Syst Rev, 2010; 9:CD007063

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