Deprivazione androgenica: pro e contro degli estrogeni
Nei pazienti con cancro della prostata in terapia di deprivazione androgenica, gli effetti collaterali degli agonisti dell’Lh-Rh (in primis, disfunzioni sessuali) possono essere ridotti somministrando estrogeni: per migliorarne l’impiego in quest’ambito clinico, Richard J. Wassersug, della Dalhousie university di Halifax (Canada), e collaboratori, hanno effettuato una revisione della letteratura sul ruolo di questi ormoni nella normale funzione sessuale maschile. ? appurato che recettori per gli estrogeni si trovano in vari tessuti coinvolti nel comportamento sessuale (alcune aree cerebrali, muscoli del pavimento pelvico) e che un recupero di interesse sessuale si ha con un loro apporto esogeno in soggetti in deprivazione androgenica o in chi assume alte dosi di antiandrogeni che causano un aumento del livelli endogeni di estrogeni. Questi ormoni possono anche aiutare a prevenire due fenomeni che frequentemente si manifestano durante il trattamento con agonisti dell’Lh-Rh: le “vampate” e la perdita di tessuto minerale osseo. D’altra parte, gli estrogeni possono causare ginecomastia e aumentano il rischio di cancro mammario; pertanto i pazienti con ca prostatico dovrebbero essere informati sui pro e i contro dell’estrogenoterapia prima di iniziare una terapia di deprivazione androgenica. Alla luce di questi dati, ? probabile che la somministrazione di estrogeni fornisca nell’uomo il massimo beneficio se iniziata contemporaneamente alla deprivazione androgenica. Inoltre, dato che gli estrogeni autoregolano i propri recettori, ? verosimile che una dose costante non produca una concentrazione sierica costante e che la loro efficacia possa essere ottimizzata con una somministrazione ciclica.
J Urol, 2010 Nov 11.
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