Meta-analisi o RCT: il caso del PSA
Hanno fatto molto clamore i risultati di una recente meta-analisi di Djulbegovic (Screening for prostate cancer: systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials. BMJ. 2010; 341: c4543) la quale concludeva che negli uomini asintomatici senza storia di tumore della prostata, lo screening che utilizza la sola determinazione dell’antigene prostatico specifico (PSA) non ? in grado di ridurre la mortalit? per tutte le cause, neppure quella specifica per tumore della prostata e questo perch? lo screening ? in grado s? di aumentare le diagnosi delle neoplasie prostatiche in stadio I, ma non di quelle dallo stadio II al IV (vedi Tabella acclusa). Nel commentare tali conclusioni, Roger Luckmann – della University of Massachusetts Medical School di Worcester – suggerisce che i risultati della revisione sistematica di Djulbegovic possono essere fuorvianti per la presenza di alcuni bias, e pi? specificatamente
la breve durata del follow-up di alcuni dei trials considerati per la meta-analisi che pu? determinare una sottostima dell’effetto protettivo dello screening
la non omogeneit? fra i risultati dello screening ed i protocolli per la biopsia
la differenza fra la frequenza dello screening e le “soglie” per la biopsia
le diverse classi di et? dei pazienti inclusi nei trials considerati
la diversit? fra i valori della riduzione del rischio (RR) fra due dei pi? grandi studi sulla efficacia dello screening (G?teborg ed ERSPC, con RR rispettivamente di 0,56 e di 0,84, e quindi a favore dello screening) e quelli degli altri trials considerati per la meta-analisi, di minor forza metodologica, soprattutto nei riguardi dello studio di G?teborg.
Secondo Luckmann, considerate le debolezze degli altri studi ed i bias sopracitati, il migliore elemento di prova di efficacia dello screening per prevenire la morte correlata al tumore prostatico non pu? essere rappresentato dai risultati della meta-analisi di Djulbegovic, ma da quelli del G?teborg Trial che riporta un dato di “certezza” per continuare a consigliare la screening con il PSA: il numero necessario per arrivare alla diagnosi di neoplasia prostatica (NND), e prevenire 1 decesso ad essa correlato, ? estremamente basso essendo pari a 12. In tutta questa discussione ? racchiusa la ormai ripetitiva querelle fra validit? dei risultati delle meta-analisi e quelli dei Trials Clinici Randomizzati che, quando sono di adeguate proporzioni numeriche e se metodologicamente ben condotti, dovrebbero essere maggiormente considerati rispetto alle meta-analisi.?
Luckmann R. Review: Prostate cancer screening using PSA does not decrease mortality. Annals Intern Med – ACP Journal Club 2011; 154: JC1-2
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