Prevenzione cardiovascolare: alzati e cammina
Nei paesi sviluppati ? assai frequente nella popolazione adulta riscontrare uno stile di vita sedentario con bassi livelli di esercizio fisico. Si tratta – come ? noto – di un modello di comportamento che rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare associato ai principali biomarkers cardiometabolici ed infiammatori ed in ultima analisi alla comparsa di malattie cardiovascolari ed a mortalit? precoce.
Gli studi fino ad ora condotti sull’argomento hanno evidenziato una significativa associazione tra sedentariet? e livelli di insulina plasmatica, glicemia post-prandiale, rapporto vita-fianchi e trigliceridi. Tuttavia molti di questi studi sono soggetti a bias ed errori in quanto l’attivit? fisica viene valutata in base a questionari o report di auto-valutazione. Healy e collaboratori – dell’Universit? di Brisbane – hanno recentemente pubblicato online sull’European Heart Journal a gennaio di quest’anno una interessante ricerca, valutando l’effetto prodotto dalla quantit? e intensit? di attivit? fisica, misurata in modo oggettivo con un ‘accelerometro’, sui sopra citati markers metabolici di rischio cardiovascolare. Sono stati presi in considerazione 4.757 soggetti di et? superiore ai 20 anni, appartenenti a varie etnie, residenti negli Stati Uniti ed inseriti nel programma di valutazione NANHES 2003-04 e 2005-06, misurando non solo il tempo complessivo di sedentariet? in 1 settimana, ma anche il numero e l’entit? delle interruzioni dei periodi sedentari (sedentariet? prolungata ovvero tempi accorciati di sedentariet?). I risultati dello studio hanno evidenziato, indipendentemente da fattori confondenti, una associazione sfavorevole tra tempi prolungati di sedentariet? e circonferenza fianchi, PCR, C-HDL, trigliceridi, insulinemia ed insulinoresistenza misurata con il metodo HOMA (p for trend < 0.05). Al contrario, indipendentemente dal tempo totale di sedentariet?, le interruzioni frequenti esercitavano un effetto favorevole su circonferenza fianchi e PCR (p for trend <0.05). Sono state riscontrate differenze poco significative in base all'et?, sesso ed etnie. Questo studio ha confermato il rapporto negativo tra prolungato tempo di sedentariet? e markers cardiometabolici ed infiammatori, suggerendo l'opportunit? di ridurre il tempo complessivo o almeno interrompendo frequentemente i momenti di sedentariet? per ridurre il rischio cardiovascolare.?
Healy GN et al. Eur Heart J first published online January 11, 2011 ?doi: 10.1093
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