Dolore toracico: identificare i casi a basso rischio
La sigla che lo identifica ? Adp (Protocollo diagnostico accelerato): si tratta di una metodica predeterminata grazie alla quale in 2 ore ? possibile identificare i pazienti che, presentatisi in un dipartimento di emergenza o in un accettazione ospedaliera per un dolore toracico, hanno un basso rischio a breve termine di un evento cardiaco avverso maggiore. Ci? potrebbe renderli adatti a una rapida dimissione o comunque permetterebbe di ridurre i periodi di osservazione e il numero di ricoveri. Le componenti necessarie per implementare questa strategia sono ampiamente disponibili. L’Adp, infatti, include l’uso di un metodo di punteggio di probabilit? pre-test strutturato (score Timi, ossia Thrombolysis in myocardial infarction), un elettrocardiogramma, e la misurazione sul luogo di cura di un gruppo di biomarker, quali troponina, creatin chinasi MB, e mioglobina.?La validazione di questa metodica ? stata effettuata da un team di ricercatori coordinato da Martin Than, dell’ospedale di Christchurch (Nuova Zelanda), mediante uno studio osservazionale svolto in 14 dipartimenti di emergenza in 9 paesi della regione Asia-Pacifico su soggetti di et? pari o superiore a 18 anni, con almeno 5 minuti di dolore al torace, ponendo come endpoint primario la comparsa di eventi avversi cardiaci maggiori entro 30 giorni dalla presentazione iniziale dei sintomi. Sono stati coinvolti 3.582 pazienti consecutivi, seguiti per un follow-up di 30 giorni. Di questi, 421 (11,8%) hanno avuto un evento avverso cardiaco maggiore. L’Adp ha classificato 352 (9,8%) pazienti a basso rischio e potenzialmente idonei per una dimissione precoce. Un evento avverso cardiaco maggiore si ? poi manifestato solo in 3 (0,9%) di tali pazienti, permettendo cos? di attribuire all’Adp una sensibilit? del 99,3%, una valore predittivo negativo del 99,1% e una specificit? dell’11,0%.
Lancet. 2011 Mar 26;377(9771):1077-84
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