Test Hpv: Dna virale vs Pap test, primi dati italiani
iversi studi pilota italiani sono stati avviati per definire la fattibilit? di programmi di prevenzione delle lesioni provocate dal Papilloma virus umano e del tumore della cervice uterina, basati su un test di rischio, Hpv test al posto del tradizionale Pap test, che viene quindi utilizzato come triage citologico. In occasione di Eurogin 2011 sono stati presentati i primi dati raccolti in Italia
Il test Hpv che rileva la presenza di Dna virale, indipendentemente dalle lesioni della cervice uterina, pu? rappresentare un’opportunit? per la prevenzione delle lesioni provocate dal Papilloma virus umano (Hpv). Ma l’ipotesi di introdurre il test in uno screening organizzato necessita di una valutazione dell’impatto organizzativo sulla logistica, le procedure, il software gestionale e i sistemi informativi. L’edizione 2011 del congresso Eurogin, che si ? tenuto recentemente a Lisbona, interamente dedicato alle patologie e neoplasie associate all’Hpv, ? stata l’occasione per fare il punto sugli studi di fattibilit? in corso in alcune regioni italiane. Infatti, la disponibilit? del test, in quanto strumento di valutazione del rischio, ha spinto il Ministero della Salute e alcune Regioni ad avviare, negli anni, diversi programmi pilota di screening primario con test Hpv.
Questo approccio ? attualmente in atto in varie regioni e province italiane con progetti che hanno la finalit? di valutare l’introduzione nel territorio del test Hpv, come esame di screening primario al posto del tradizionale Pap test, che viene quindi utilizzato come triage citologico per la definizione della categoria diagnostica della lesione. I dati raccolti sul campo in questi progetti saranno determinanti per informare e guidare una revisione e integrazione delle linee guida ministeriali in materia di screening del carcinoma della cervice uterina. Nel corso dell’Eurogin, sono stati presentati quelli raccolti da uno studio di fattibilit? in corso da gennaio 2010, in Abruzzo, che sta coinvolgendo circa 50.000 donne l’anno. ?Le valutazioni in corso riguardano tutti gli aspetti del processo di screening e prevedono anche la comparazione dei costi legati all’utilizzo del test Hpv rispetto alla metodologia impiegata precedentemente? spiega Vincenzo Maccallini, dirigente medico responsabile dell’Unit? organizzativa aziendale di screening, Dipartimento di Prevenzione, della Asl n. 1 Abruzzo. Secondo l’esperto, da una prima analisi di confronto dei dati rilevati dal precedente progetto regionale (Progetto Arint 2006-2009) che usava sistemi di lettura computer-assistita del Pap test, ? emerso ?un dato molto significativo di miglioramento della qualit? diagnostica con il nuovo modello di screening che utilizza l’Hpv test come primo livello?. E ha aggiunto: ?Nel triennio 2006-2009 sono state diagnosticate con positivit? citologica il 4,7% delle donne che avevano eseguito il Pap test, la stessa identica percentuale di positivit? citologica riscontrata anche con il nuovo metodo di screening. La differenza fra le categorie diagnostiche ha evidenziato un netto miglioramento nell’inquadramento della patologia riscontrata, eliminando quasi completamente le categorie diagnostiche dubbie a favore di quelle o negative o positive, sia di basso sia di alto grado, con enorme vantaggio per le donne che con il nuovo sistema non sono state pi? sottoposte a indagini ripetute, che comportavano stress emotivo ed ansiet? per patologie magari inesistenti o di basso grado che non necessitavano di trattamento terapeutico?. E, per quanto riguarda gli aspetti economici, secondo l’esperto, ?l’esecuzione del Test Hpv con Pap test di triage incide sicuramente sui costi, riducendoli del 30% per donna screenata. Si deve sottolineare che il costo medio delle donne che effettuano ulteriori accertamenti si abbatte notevolmente, essendo solo del 37,2% di quanto si ha con il Pap test?. E conclude: ? I risultati della letteratura pi? recente ci permettono di ritenere che le strategie di screening che includono un test Hpv Dna Hr ogni 6 anni siano sicure ed efficaci, determinando un’ulteriore e rilevante riduzione dei costi e un modello costo/beneficio decisamente pi? favorevole?.
di S.Z.
389 total views, 1 views today