Pre e probiotici nella sindrome dell’intestino irritabile

Nel management della sindrome dell’intestino irritabile (Ibs) alcuni probiotici mostrano un considerevole potenziale. I benefici sono probabilmente specifici per i singoli ceppi. Gli studi preliminari suggeriscono che basse dosi di prebiotici possano migliorare i sintomi di Ibs, sebbene siano necessari robusti trial clinici per la conferma. Questo il verdetto di un’analisi delle più recenti review sistematiche e dei trial clinici condotta da Kevin Whelan, del King’s college di Londra. L’aumentato rischio di Ibs conseguente a gastroenterite e la coesistenza di disbiosi, elevata produzione di gas nel lume intestinale e attivazione immunologica, indicano che i microbiota gastrointestinali possono essere un target terapeutico nella Ibs. La maggior parte delle review sistematiche sostengono che i probiotici sono dotati di un impatto benefico sui sintomi globali di Ibs, dolore addominale e flatulenza. Comunque, trial recenti rivelano che diversi probiotici possono migliorare, non avere alcun effetto o addirittura peggiorare i sintomi, confermando l’ipotesi che i benefici sono probabilmente specifici per il ceppo e il sintomo. Non sono disponibili invece trial clinici recenti sui prebiotici nella Ibs, sebbene studi precedenti indichino un potenziale beneficio a dosi più basse.

Curr Opin Clin Nutr Metab Care, 2011 Sep 1. [Epub ahead of print]

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