Distress respiratorio da H1N1: risultati della rete italiana

Istituita dalle Autorità sanitarie nazionali in vista dell’epidemia influenzale del 2009, la rete italiana di 14 unità di terapia intensiva, selezionate per la possibilità di trattare casi di sindrome da distress respiratorio (Ards) mediante ossigenazione extracorporea a membrana (Ecmo), è stata all’altezza del compito, garantendo un alto tasso di sopravvivenza ai pazienti con grave Ards da sospetta infezione H1N1. Il bilancio dell’attività svolta tra l’agosto del 2009 e il marzo del 2010 è fornito da un articolo firmato da Nicolò Patroniti, dell’università di Milano – Bicocca (Monza), insieme a 14 intensivisti, anestesisti e rianimatori coprotagonisti dell’esperienza del cosiddetto EcmoNet, caratterizzato da un call center nazionale e dalla capacità di indirizzare tutti i pazienti gravi nei centri della rete, con la garanzia di un trasferimento sicuro alle strutture. Nel periodo considerato, sono stati ricoverati complessivamente 153 pazienti gravemente malati con sospetta infezione da H1N1 (il 53% dei quali proveniente da altri ospedali). Di questi, 60 pazienti (49 con infezione da H1N1 confermata) sono stati sottoposti a Ecmo sulla base dei criteri stabiliti dalla commissione istitutrice di EcmoNet. In questi ultimi soggetti, la sopravvivenza fino alla dimissione ospedaliera è risultata del 68%, mentre quella entro 7 giorni dall’inizio della ventilazione meccanica si è attestata sul 77%. La durata della ventilazione meccanica precedente all’Ecmo si è dimostrata un fattore predittivo indipendente di mortalità.

Intensive Care Med, 2011; 37(9):1447-57

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