Terapia antibiotica procalcitonina guidata: minore esposizione antibiotica senza modifica della mortalità
Precedenti studi controllati e randomizzati avevano suggerito che l’utilizzo di algoritmi clinici basati sui livelli di procalcitonina, un marker di infezioni batteriche, comporta una riduzione dell’uso di antibiotici senza un effetto deleterio sugli esiti clinici. Ora, alcuni ricercatori statunitensi hanno rivisto tutto quanto pubblicato in letteratura sull’argomento per verificare l’efficacia di una tale impostazione ai fini di una eventuale proposta di un algoritmo condiviso e utilizzabile nella pratica clinica. Hanno pertanto effettuato una ricerca sistematica che includeva 14 studi clinici randomizzati e controllati (n = 4.467 pazienti) che avevano indagato gli algoritmi procalcitonina guidati per le decisioni di trattamento antibiotico in pazienti adulti con infezioni delle vie respiratorie e sepsi, provenienti dalle cure primarie, dai dipartimenti di emergenza (ED) e dalle unità di terapia intensiva. Confrontando i vari risultati non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nella mortalità tra i pazienti trattati sulla base dei livelli di procalcitonina ed i pazienti di controllo nel loro insieme (odds ratio 0.91; intervallo di confidenza 95% 0.73-1.14). Tale mancanza di significatività sull’end point mortalità si è mantenuta anche scorporando i vari gruppi di pazienti a seconda del setting assistenziale indagato: OR nell’ambito delle cure primarie di 0.13 (0-6.64), OR negli ED di 0.95 (0.67-1.36) e OR nelle unità di terapia intensiva di 0.89 (0.66-1.20). Al contrario è stato possibile evidenziare che gli algoritmi procalcitonina guidati hanno comportato una riduzione consistente della prescrizione di antibiotici e/o della durata della terapia, soprattutto a causa di ridotti tassi prescrittivi per patologie di bassa gravità nell’ambito delle cure primarie e degli ED, ma anche una più breve durata della terapia per patologie di gravità maggiore nell’ambito degli ED e delle unità di terapia intensiva. Gli AA concludono quindi che la misurazione dei livelli di procalcitonina per le decisioni riguardanti il tipo e la durata dell’antibioticoterapia in pazienti con infezioni del tratto respiratorio e sepsi sembra ridurre l’esposizione dei medesimi agli antibiotici senza peraltro peggiorare il tasso di mortalità. Viene pertanto proposto che tale determinazione venga assunta per decidere le modalità di trattamento antibiotico in questa tipologia di pazienti.
Philipp Schuetz et al. Procalcitonin Algorithms for Antibiotic Therapy Decisions A Systematic Review of Randomized Controlled Trials and Recommendations for Clinical Algorithms. Arch Intern Med. 2011; 171(15):1322-1331
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