Screening colorettale, colonscopia e Tc-colongrafia a confronto
Lo studio è una conferma della difficoltà di individuare una metodica alternativa alla classica colonscopia, che si dimostri altrettanto efficace nel rilevare lesioni, ulcerazioni, occlusioni e masse tumorali al colon-retto. Un gruppo di ricercatori olandesi ha invitato persone dai 50 ai 75 anni, selezionate tra gli abitanti nella regione di Amsterdam e Rotterdam, a uno screening per il cancro al colon-retto effettuato attraverso colonscopia o colongrafia tomografica computerizzata (Tc-colongrafia). La scelta dei partecipanti è avvenuta con un algoritmo di randomizzazione rispetto all’età, al sesso e alla situazione socio-economica. Ai soggetti in cui l’esame con la Tc-colongrafia ha identificato lesioni =/> 10 mm è stato proposta anche una colonscopia, mentre a coloro che avevano lesioni più piccole, dai 6 ai 9mm, è stata offerta una procedura di sorveglianza con colongrafia. Il primo dato considerato è stata la partecipazione delle persone invitate, che è stata influenzata dalla diversa invasività delle due procedure: è risultata del 22% (1.276 su 5.924) tra i soggetti assegnati al gruppo colonscopia mentre è salita al 34% (982 su 2.920) nel gruppo colongrafia. L’efficacia della colonscopia è stata però superiore. Tra i partecipanti assegnati a questo esame è stata individuata una neoplasia avanzata nel 9% dei casi, e un carcinoma nell’1% di questi. Nel gruppo Tc-colongrafia, 84 soggetti (il 9%) avevano evidenziato lesioni da 10 mm e oltre: sottoposti a successiva colonscopia, si è visto che 60 (il 6% del totale) avevano una neoplasia avanzata, tra cui 5 (meno dell’1%) un carcinoma. La resa diagnostica è stata dell’8,7% nei partecipanti per la colonscopia e del 6,1 per la colongrafia. Eventi avversi gravi, legati al sanguinamento dopo la polipectomia, si sono verificati in 5 casi in tutto, 2 nel gruppo colonscopia e 3 nel gruppo Tc-colongrafia.
Lancet Oncol, 2011 Nov 14. [Epub ahead of print]
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