I fattori di sopravvivenza nella malattia di Parkinson

22 Gen 2012 Neurologia

La demenza ha un’alta prevalenza nei pazienti affetti da malattia di Parkinson (Pd) ed è associata a un incremento significativo della mortalità. È una delle conferme derivate da un ampio studio retrospettivo – condotto da Allison W. Willis e collaboratori della Washington university school of medicine, St Louis (Usa) – in cui sono stati coinvolti 138.000 pazienti con l’obiettivo di indagare le variabili cliniche e demografiche in grado di influenzarne la sopravvivenza. Si è analizzata la storia clinica dei partecipanti nel periodo 2002-2008, per determinare come il rischio di decesso fosse associato a tre gruppi di fattori: il primo comprendente origine etnica, genere ed età alla diagnosi; il secondo costituito da variabili ambientali e geografiche, e l’ultimo dalle condizioni cliniche dei pazienti. Tra i pazienti studiati, il 35% ha vissuto per più dei sei anni del periodo dello studio. Rispetto agli uomini di razza bianca, hanno evidenziato un rischio di decesso inferiore i pazienti di sesso femminile (Hr: 0,74), gli ispanici (Hr: 0,72) e gli asiatici (Hr: 0,86). Rilevante è stata la demenza, associata a un rischio di decesso più alto e diagnosticata nel 69,6% dei casi, con percentuali superiori nei pazienti afro-americani (78,2%) e nelle donne (71,5%). Il Pd ha presentato una mortalità superiore a quella di altre frequenti patologie causa di pericolo di vita. Inoltre, i soggetti con Pd in fase terminale sono risultati spesso ospedalizzati per patologie cardiovascolari (18,5%) o infezioni (20,9%), raramente per Pd (1%). I pazienti con Pd residenti in zone urbane e industriali hanno mostrato un rischio di decesso leggermente superiore alla media (Hr: 1,19).

Arch Neurol, 2012 Jan 2. [Epub ahead of print]

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