Warfarin e antibiotici: più rischi di sanguinamento negli anziani

Nei pazienti più anziani che fanno uso continuativo di warfarin, l’esposizione ad antibiotici – e in particolare ad antifungini azolici – si associa a un rischio maggiore di sanguinamento. È quanto deriva da uno studio caso-controllo condotto dal gruppo di Jacques Baillargeon, del dipartimento di Medicina preventiva dell’università del Texas a Galveston (Usa), su una coorte di 38.762 pazienti di età =/>65 anni in trattamento costante con warfarin. I casi sono stati definiti come pazienti immobilizzati per diagnosi primaria di sanguinamento; ognuno di questi è stato confrontato con 3 controlli paragonabili per età, etnia, genere e indicazione al warfarin. Si è poi utilizzata un’analisi di regressione logistica per calcolare gli odds ratio (Or) per il rischio di sanguinamento associato a una pregressa esposizione ad antibiotici. In generale, l’esposizione a qualsiasi antibiotico entro 15 giorni dall’evento/data indice è risultata associata a un maggiore rischio di sanguinamento (Or: 2,01). Tutte le 6 classi di antibiotici esaminate – azoli antifungini (Or: 4,57), macrolidi (Or: 1,86), chinoloni (1,69), cotrimoxazolo (Or: 2,70), penicilline (Or: 1,92) e cefalosporine (Or: 2,45) – sono risultate associate ad aumentato di rischio di sanguinamento.

Am J Med, 2012; 125(2):183-9

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