Asma pediatrico: nessun vantaggio dal lansoprazolo

16 Feb 2012 Pediatria

Un recente studio su bambini con asma poco controllato, senza sintomi di reflusso gastroesofageo, e che fanno uso di corticosteroidi per via inalatoria, ha dimostrato che l’aggiunta di lansoprazolo non migliora i sintomi né la funzionalità polmonare rispetto al placebo, ma si è associa a un numero maggiore di effetti avversi. Janet T. Holbrook, della Johns Hopkins Bloomberg school of public health di Baltimora, insieme a un gruppo di ricercatori appartenenti agli Asthma Clinical Research Centers dell’American Lung Association, ha realizzato uno studio in cieco, randomizzato e controllato con placebo su un campione di 306 bambini (età media: 11 anni) arruolati in 19 centri clinici accademici statunitensi, inseriti nello studio tra il 2007 e il 2010 e seguiti per un periodo di 24 settimane. Il grado di controllo dell’asma è stato rilevato attraverso un apposito questionario (Acq – Asthma control questionnaire) mentre gli outcome secondari comprendevano misurazioni della funzionalità polmonare, la qualità della vita e frequenza degli episodi di scarso controllo dell’asma. La differenza media nel punteggio Acq tra il gruppo lansoprazolo rispetto al gruppo placebo è stata solo di 0,2 unità, lontana dal valore di 0,5 considerato clinicamente significativo. Anche il confronto rispetto agli outcome secondari non ha mostrato un effetto positivo indotto dal farmaco. Anche nel sottogruppo di pazienti con pH-metria esofagea positiva il trattamento con lansoprazolo non ha modificato gli esiti clinici. Il lansoprazolo si è però associato a una superiore frequenza di infezioni respiratorie con un valore di 1,3 del rischio relativo.

JAMA, 2012;307(4):373-81

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