Cancro ovarico: protettiva la salpingo-ooforectomia bilaterale
La salpingo-ooforectomia bilaterale (Bso) riduce il rischio di cancro ovarico rispetto all’isterectomia e alla conservazione ovarica ma l’incidenza di tumore ovarico è minima in entrambi i gruppi. Lo rivela un nuovo studio – condotto da Vanessa L. Jacoby della university of California di San Francisco, e collaboratori – secondo cui la Bso può non avere un impatto negativo su salute cardiovascolare, rischio di frattura di femore, di cancro o mortalità totale rispetto all’isterectomia e alla conservazione dell’organo. L’indagine prospettica è stata effettuata su 25.448 donne in post-menopausa di età compresa tra 50 e 79 anni arruolate all’interno del Women’s health initiative observational study: le pazienti avevano una storia di isterectomia e Bso o isterectomia con conservazione ovarica in assenza di una storia familiare di cancro ovarico. L’uso corrente o pregresso di estrogeni e/o progestinici era frequente a prescindere dallo status Bso (78,6%). Alle analisi multivariate, Bso non è risultata associata a un aumento del rischio di coronaropatia fatale e non fatale (Hazard ratio, Hr: 1,00), di bypass coronarico e angioplastica coronarica percutanea transluminale (Hr: 0,95), ictus (Hr: 1,04), malattia cardiovascolare totale (Hr: 0,99), frattura di femore (Hr: 0,83) o decesso (Hr: 0,98). Nel corso di un follow-up medio di 7,6 anni, Bso ha anche ridotto il cancro ovarico incidente (0,02% nel gruppo Bso; 0,33% nel gruppo in cui è stato conservato l’ovaio) ma non sono state rilevate significative associazioni con il cancro polmonare, colorettale o mammario.
Arch Intern Med, 2011; 171(8):760-8
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