Cirrosi: endotossiemia e trombocitopenia ridotte da rifaximina

Secondo uno studio greco condotto su 23 pazienti cirrotici con trombocitopenia, la rifaximina ha mostrato di produrre miglioramenti che potrebbero essere legati alla riduzione di endotossiemia. I ricercatori, guidati da Georgios N. Kalambokis, dell’Ospedale universitario di Ioànnina, hanno rilevato il conteggio delle piastrine, i livelli plasmatici di endotossina e i valori sierici di interleuchina-1 (Il-1), interleuchina-6 (Il-6) e  fattore di necrosi tumorale á (Tnf-á) in 13 pazienti prima e dopo un trattamento di 4 settimane con 1.200 mg/die di rifaximina, in altri 10 che non hanno ricevuto alcun trattamento e, alla baseline, in ulteriori 10 pazienti cirrotici che non presentavano trombocitopenia. L’endotossina e l’Il-6 hanno evidenziato livelli più elevati nei pazienti con trombocitopenia rispetto agli altri, con valori medi che si sono attestati, rispettivamente, a 2,76 contro 0,64 EU/ml e a 24,26 vs 2,66 pg/ml. Inoltre, nei soggetti con trombocitopenia, la conta piastrinica è apparsa correlata in modo inverso con i livelli di endotossina e di Il-6, con lo score di Child-Pugh (che valuta la gravità e la prognosi della malattia epatica) e con le dimensioni della milza. Dopo il trattamento con rifaxamina, il conteggio piastrinico è aumentato in modo statisticamente significativo, in media da 83.100 a 99.600, parallelamente alla riduzione dell’endotossina (da 2,54 a 1,28 EU/ml), dell’Il-1 (da 4,4 a 3,1 pg/ml), e del Tnf-á (da 5,8 a 3,6). La conta delle piastrine è risultata correlata con la variazione dell’endotossina, dell’Il-6 e del Tnf-á.

Liver Int, 2012; 32(3):467-75

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