Il tempo speso in attività fisica prescinde dalla sedentarietà

12 Mar 2012 Pediatria

Nei bambini il tempo trascorso in attività fisica moderata o vigorosa (Mvpa) si associa a migliori outcome cardiometabolici, indipendentemente dal tempo speso in attività sedentarie. Il dato è stato ricavato da Ulf Ekelund, dell’Istituto di Scienze metaboliche di Cambridge (UK), e collaboratori, tramite la meta-analisi di 14 studi, tratti dal Children’s Accelerometry Database, effettuati tra il 1998 e il 2009, per un totale di 20.871 bambini (età: 4-18 anni). Il tempo accumulato dai bambini in Mpva o in attività sedentaria (espresso come media di minuti al giorno) è risultato pari, rispettivamente, a 30 e 354. Il tempo speso in Mpva è apparso significativamente associato a tutti gli outcome cardiometabolici indipendentemente da genere, età, tempo trascorso in modo sedentario e circonferenza vita. Al contrario il tempo passato in modo sedentario non è risultato associato ad alcun outcome indipendente dal tempo speso in Mpva. Nelle analisi combinate, ai livelli più elevati di Mpva è sempre corrisposto un quadro dei fattori di rischio cardiovascolare più favorevole rispetto a tutti i terzili di attività sedentaria. La differenza media di circonferenza vita tra i soggetti in Mpva e l’altro gruppo è stata di 5,6 e 3,6 cm per i soggetti, rispettivamente, con molto o poco tempo passato in sedentarietà. La differenza di pressione arteriosa sistolica per i soggetti a elevato e basso tempo di sedentarietà è risultata di 0,7 mmHg e 2,5 mmHg, rispettivamente, mentre la variazione di colesterolemia Hdl è risultata di -2,6 mg/dL e -4,5 mg/dL. Simili differenze sono state riscontrate per insulina e trigliceridi. I soggetti nel terzile superiore di Mpva hanno accumulato oltre 35 minuti al giorno a tale intensità di lavoro contro un livello inferiore a 18 minuti al giorno per i bambini nel terzile inferiore. Il tempo speso in Mpva e in sedentarietà non sono risultati associati alla circonferenza vita al follow-up, ma un valore più elevato di quest’ultima al basale è apparso correlato a valori più alti di sedentarietà al follow-up. 

JAMA, 2012; 307(7):704-12

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