Crampi notturni e uso di farmaci
Anche se è nozione comune che l’utilizzo di certi farmaci sia alla base dei crampi notturni, ad oggi non era mai stato fatto uno studio che ne oggettivasse l’evidenza. Alcuni colleghi farmaco-epidemiologi della British Columbia University di Vancouver, utilizzando i database sanitari di quello Stato dal 2000 al 2008, hanno valutato quale potesse essere il rapporto fra utilizzo dei diuretici, delle statine, dei beta2-agonisti inalatori a lunga durata d’azione (LABA) ed insorgenza dei crampi notturni, avendo come ulteriore parametro il numero di prescrizioni di chinino che in quel contesto è il farmaco maggiormente utilizzato per combatterli. L’adjusted sequence ratio (95% CI) per le 3 classi di farmaci è stata la seguente:
- per i LABA 2.42 (2.02-2.89; p <0.001), con queste specifiche:
- 2.17 (1.56-3.02) per il loro utilizzo singolo
- 2.55 (2,06-3.12) quando usati in associazione con i corticosteroidi (p <0.001 per entrambi)
- per i diuretici 1,47 (1,33-1,63 [p <0,001]), fra questi
- 2.12 (1.61-2.78; p <0.001) per i risparmiatori di potassio
- 1.48 (1.29-1.68; p <0.001) per tiazidici e i tiazidici-like
- 1.20 (1.00-1.44; p = 0.07) per quelli dell’ansa
- per le statine 1.16 (1.04-1.29; p = 0.004).
Il trattamento di questo sintomo non si è sostanzialmente modificato nel corso degli anni e prevede l’utilizzo prevalente del chinino. I dati confermano quindi la “nozione comune” e identificano nei LABA e nei diuretici le classi di farmaci che possono peggiorare i crampi notturni.
Scott R et al. Nocturnal Leg Cramps and Prescription Use That Precedes Them: A Sequence Symmetry Analysis. Arch Intern Med. Published online December 12, 2011. doi:10.1001/archinternmed.2011.1029
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