Mammografia e pap test, disparità degli accessi

Disparità di accesso per screening mammografico e cervicale in Italia. A lanciare l’allarme uno studio italiano pubblicato su Bmc public health sui dati registrati dal Servizio sanitario nazionale nel biennio 2004-2005. Due i campioni presi in esame: un gruppo di 15.486 donne tra i 50 e i 69 anni per la mammografia e un secondo gruppo di 35.349 tra i 25 e i 64 anni per lo screening cervicale. In entrambi i casi è emerso che le donne con più difficoltà di accesso ai programmi di prevenzione sarebbero quelle con una scolarità e un livello occupazionale più bassi. Per quanto riguarda lo screening mammografico, secondo lo studio, appena il 40,5% delle donne con un’istruzione di base vi si sottoporrebbe regolarmente, contro il 49,5% delle donne con un livello intermedio di scolarità e il 57% titolare di un’istruzione superiore. Copione simile anche nel caso del Pap test, con percentuali rispettivamente del 44%, 50,5% e 56,7%. Anche la posizione lavorativa sembra coprire un ruolo fondamentale: tra le donne disoccupate solamente il 35,4% del campione si sottoporrebbe a screening mammografico regolare, contro il 47,9% con un’attività lavorativa di basso profilo, il  59,9% del gruppo intermedio e il 57,5% che ricopre una carica lavorativa di alto livello. Situazione, invece, più equilibrata per i dati che si riferiscono al Pap test: 63,3% per le disoccupate, 52,8% per le afferenti al secondo gruppo, 62,3% per le donne che ricoprono un ruolo lavorativo intermedio e 62,7% per l’ultimo campione.

BMC Public Health 2012, 12:99

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