Rilevata associazione inversa tra Alzheimer e cancro
Uno studio condotto a Boston ha rilevato che i sopravvissuti a tumore corrono un rischio inferiore di contrarre il morbo di Alzheimer e che i pazienti con Alzheimer hanno un minore rischio di cancro. Il risultato è stato ottenuto da Jane A. Driver del Geriatric research education and clinical center e colleghi attraverso una sperimentazione su 1.278 pazienti senza diagnosi di demenza e di almeno 65 anni di età. Lungo un follow-up durato mediamente dieci anni, sono stati diagnosticati 221 casi di probabile malattia di Alzheimer. Tra coloro che, alla baseline, avevano una storia di tumore a cui erano sopravvissuti, il rischio di Alzheimer è stato sensibilmente inferiore, con un hazard ratio di 0,67 dopo aggiustamento per fattori confondenti quale età, sesso e abitudine al fumo. Il rischio è stato ancora più basso per coloro che avevano avuto un cancro collegato al fumo (hazard ratio 0,26) rispetto agli altri tipi di tumore (0,82); in compenso i primi hanno avuto un deciso aumento del rischio di attacco apoplettico (2.18). Viceversa, l’analisi statistica ristretta ai 221 partecipanti con probabile malattia di Alzheimer ha indicato in questi soggetti un rischio minore di contrarre successivamente una malattia tumorale (0.38). Alla ricerca di una spiegazione dei risultati ottenuti, gli autori ricordano che altri studi avevano già rilevato un meccanismo analogo relativo alla malattia di Parkinson, il che suggerisce l’esistenza di un’associazione inversa tra il cancro e la neurodegenerazione. «Una propensione genetica contro l’apoptosi» ipotizzano «potrebbe proteggere dal cancro e allo stesso tempo aumentare il rischio di degenerazione neuronale». BMJ, 2012; 344:e1442
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